Formiche (Hymenoptera: Formicidae) della Provincia di Belluno (Alpi Orientali,Italia) e delle aree montane adiacentidelle Province di Trento, Trevisoe Vicenza: specie e loro distribuzione

Attività SVSNZoologiaFormiche (Hymenoptera: Formicidae) della Provincia di Belluno (Alpi Orientali,Italia) e delle aree...

Riassunto

Nel quadro di una indagine relativa alla distribuzione altitudinale ed orizzontale delle formiche (Hymenoptera: Formicidae) in Provincia di Belluno (Alpi Orientali, Italia) ed aree limintrofe sono stati raccolti 1519 campioni in 263 stazioni e censite 75 specie appartenenti a 23 generi. La distribuzione spaziale ed il numero delle specie varia in relazione inversa al gradiente termico, il quale è pari a 5°-7°C nella parte settentrionale dell’area indagata e ascende a 11°-13°C in quella meridionale. Le specie con geonemia alpina e boreo-alpina sono il 13% nel nord della Provincia di Belluno ma solo il 5% e 4 % nell’orlo pedemontano appartenente rispettivamente alle Provin­ce di Treviso e Vicenza. Quelle con areale mediterraneo sono il 3% nel nord e rispettivamente il 16% e il 30% per le parti trevigiane e vicentine considerate.

Abstract

Species and distribution patterns of Ants (Hymenoptera: Formi­cidae) of Belluno Province (Northern Italy, Oriental Alps) and of adjacent mountainous areas of the Provinces of Trento, Vicen­za and Treviso

In the frame of an extensive sampling plan of Ant (Hymenoptera: Formicidae) in the Belluno Prov­ince (Oriental Alps, Italy) and adjacent areas were collected 1519 samples from 263 stations. A total of 75 ant species within 23 genera are listed. The annual mean temperature gradient, from 5°-7°C in the North to 11°-13° C on the South, heavily affects species distribution, richness, and joint pres­ence. Boreal and Alpine species (13%) are mainly present on the north of the area, declining to 5% and 4% on the south border belonging respectively to the Provinces of Treviso and Vicenza, mean­while Mediterranean taxa increase in the same direction from 3% to 16% and 30%.

Introduzione

Le prime indagini relative alle formiche nell’area in esame (Fig.1) sono state probabilmente quelle di Padre Vizenz Maria Gredler (Gredler, 1858; 1859) relative alle aree del Primiero, alto Agordino e Cortina d’Ampezzo, seguite da quelle del Cobelli (1887, 1903) per la zona del Passo S. Pellegrino. Bargagli (1893, 1895) limitò le sue ricerche mirmecologiche nell’area bellunese al grup­po Formica rufa ed agli inizi del Novecento il Cansiglio fu oggetto delle ricerche di Berlese (1904), cui fecero seguito nel primo dopoguerra quelle del Ravasini i cui campioni furono determinati da Finzi (1923, 1926). A partire dagli anni 1950 iniziarono, principalmente nelle Dolomiti, le raccolte di Marcuzzi (1956; 1959; 1961; 1982) che interessarono anche le Formicidae. L’interesse ai fini del­la conservazione forestale delle formiche del gruppo Formica rufa fu alla base di campionamenti sistematici estesi a tutto l’arco alpino, i cui risultati vennero sintetizzati da Ronchetti (1966), Ronchetti & Vendegna (1969) e Pavan et al. (1971). Una sintesi delle conoscenze disponibili per la Provincia di Belluno alla fine degli anni 1960 è desumibile dal Catalogo delle Formicidae d’Italia di Ba­roni Urbani (1971). Inseguito Carniel (1980, 1988) indagò la mirmecofauna del

Cansiglio e Brocchi Colonna (1994) la distribuzione altitudinale della stessa sul versante sud del massiccio del Grappa. Recentemente Mezzavilla (2017, 2018, 2019) ha concentrato l’attenzione sulle formiche presenti nella foresta demaniale di Somadida (Auronzo) e nell’area umida del Vincheto di Cellarda (Feltre) e Scupola (2018) ha sintetizzato le conoscenze per l’intera area del Veneto.

Sulla base dei dati desunti dalla letteratura sopra riportata le specie di Formi­cidae riscontrate entro i confini della Provincia di Belluno finora erano 37, un numero di molto inferiore rispetto alle 100 specie segnalate per il Sud Tirolo (Buschinger, 1999; Hellrigl, 2003; Glaser, 2008) e alle 69 del Tirolo Orien­tale (Kofler, 1995), anche tenendo in conto la diversa estensione delle aree considerate. Si poteva supporre che ciò potesse dipendere in buona misura da indagini inadeguate.

Lo scopo di questo lavoro è di:

1) aggiornare la lista delle specie di Formicidae presenti nell’area
2) fornire una prima serie di dati relativi alla loro distribuzione altitudinale e orizzontale.

Fig. 1. La linea in grassetto indica i confini della Provincia di Belluno. Le linee tratteggiate all’interno di questa delimitano le aree indicate nel seguito come “Nord”, “Centro” e “Sud” della Provincia di Belluno. La linea punteggiata indica le aree indagate appartenenti alle confinanti Province di Trento, Vicenza e Trento. Per i dettagli si veda la didascalia della Tab. 2.

Materiali e metodi

In questo lavoro sono state adottate le tecniche di raccolta generalmente utiliz­zate per le formiche (Agosti et al., 2000; Blatrix et al., 2013). In particolare ci si è avvalsi dell’ispezione visuale, di trappole a caduta, di vagliatura di lettiera e di strati superficiali del suolo e di esche. L’area indagata comprende la Pro­vincia di Belluno e le zone immediatamente limitrofe (Fig. 1) ed in particolare il Primiero (Prov. di Trento), l’area compresa tra il corso del fiume Brenta ed il monte Grappa (Prov. di Vicenza), i versanti meridionali dei monti Grappa, Cesen, Col Visentin e dell’Altopiano del Cansiglio fino al loro raccordo con la pianura veneta (Prov. di Treviso). Nell’arco temporale 2010-2019 sono stati raccolti 1519 campioni in 263 stazioni, delle quali 187 nell’ambito della Provin­cia di Belluno, in un intervallo altitudinale dai 130 ai 2250 metri. Ogni stazione di norma ha compreso più punti di campionamento. Per l’identificazione del­le specie sono stati consultati i lavori di Kutter, 1977, 1978; Collingwood, 1979; Agosti & Collingwood, 1987; Della Santa, 1996; Seifert,1996, 2007; Czechowski et al., 2002; Radcenko et al., 2010; Blatrix et al., 2013. Per i taxa di più problematica determinazione sono stati presi in considerazione Seifert (1988 a) e Radchenko et al., (2010) per quanto riguarda le Myrmicinae; Seifert (1988b, 1991a, 1992a, 1992 b) per Lasius; Vepsalainen (1995) e Seifert (2007, 1991 B) per il gruppo Formica rufa. Sono stati consultati anche i più vecchi lavo­ri di Bernard (1968), Baroni Urbani (1971), Emery (1916) e Mueller (1923). Per la nomenclatura è stata seguita la Checklist della Fauna Italiana (Poldi et al., 1995), indicando nel testo le poche eccezioni.

Elenco delle specie con le località di raccolta

Di seguito è riportato l’elenco delle specie con le località di raccolta, sia quelle citate in letteratura che quelle relative a questo lavoro. Per ciascuna di queste ultime, di seguito alla sigla A (=Autore), è indicata tra parentesi l’altitudine, ricavata sulla base della cartografia IGM alla scala 1:25000 e data con l’appros­simazione di circa 20 m. Inoltre. con “Nord”, “Centro” e “Sud” sono indicate le aree della Provincia di Belluno la cui estensione è indicata in Fig.1 e descritta nella didascalia della Tab. 2.

Famiglia Formicidae.

Ponera Latreille, 1804

Ponera coarctata (Latreille, 1802).

Geonemia: centro-sudeuropea.

A: Sud: Vincheto di Cellarda (250).

Manica Jurine, 1807

Manica rubida (Latreille, 1802).

Geonemia: paleartica.

Cansiglio (Prov. Belluno, Carniel, 1988); Cereda, Penia (Prov. Trento, Mar­cuzzi, 1956).

A: Nord: Cibiana di Cadore (1010); V. di Vissada, V. Visdende (1340).

Centro: Ronc di Laste (1500); Rucavà di Colle S. Lucia (1330); Gares di Canale d’Agordo (1350); S.S. di Passo Valles (1640-1910).

Sud: Vincheto, Feltre (250); Bocchette, M. Grappa (1320); Col Boffat, V. Seren (550); Le Ei di Lamon (1200); Campose di Anzù, Feltre (250).

Prov. Trento: P.so Broccon (1600); Busini di Canal S. Bovo (1100-1300); Val Veneggia (1780); Passo Rolle (1990); Malga Rolle (1900); L. Calaita (1610).

Myrmica Latreille, 1804

Myrmica lobicornis Nylander, 1846.

Geonemia: paleartica

“Marmolada m. 2000” (Prov. Trento, Marcuzzi, 1959); Cansiglio (Prov. Bellu­no, Carniel, 1988); Val di Poise, Borso del Grappa (1360-1520); Cima Grappa, Borso del Grappa (1590) (Prov. Treviso, Brocchi Colonna et al., 1994).

A: Centro: Podenzoi di Longarone (810);

Sud: M. Pizzoc (Cansiglio) (1300); S. Donato di Lamon (1000); Vincheto di Cellarda (260).

Prov. Vicenza: loc. Costa, Valbrenta (190).

Myrmica rubra (Linnè, 1758).

Geonemia: nord-paleartica.

Bosco del Cansiglio (Prov. Belluno, Berlese, 1904); Fedaia, Penia, Marmarole, Calalzo, Sagron del Mis, V. Pramper (Prov. Belluno, Marcuzzi, 1956); Can­siglio (Prov. Belluno, Carniel, 1988); Val di Poise, Borso del Grappa (1360) (Prov. Treviso, Brocchi Colonna et al., 1994). Vincheto di Cellarda, Feltre (Mezzavilla, 2018). Foresta di Somadida, Auronzo di Cadore (Prov. Belluno, Mezzavilla, 2017)

A: Nord: da Forcella Cibiana a Cibiana (1010-1450); Val di Londo di V. Vi­sdende (1340); Palus S. Marco, Auronzo (1350);

Centro: Podenzoi di Longarone (810); Val Franzedàs, Rocca Pietore (1850); Gosaldo (1140); Tiser di Rivamonte (950); Val di Gares, Canale d’Agordo (1020); Col di Pra, Valle S. Lucano, Taibon (800); Fusine di Zoldo (1350), Zingari alti, Falcade (1750); Sottoguda, Rocca Pietore (1350).

Sud: Monte Pizzoc, Cansiglio (1400); Pian Canaie, Tambre (1065); Noal di Sedico (350); Le Ei di Lamon (1200); Col Melon, Pedavena (1000); Vin­cheto di Cellarda (240); Vedana di Sospirolo (380); Pullir di Cesiomaggiore (350); Zermen di Feltre (350); Malga Fredina, Bocchette; M. Grappa (1340); Val di Seren (440); V. Schievenin, Quero (350); Dorgnan, Cesiomaggiore (430).

Prov. Trento: Sagron del Mis (1040); Val Veneggia (1720), Val Noana (620); Torbiera S. Martino Castrozza (1480).

Myrmica ruginodis Nylander, 1846.

Geonemia: nord-paleartica.

P.so S. Pellegrino Prov. Trento, Cobelli, 1887); Cansiglio (Finzi, 1923); Pas­so Tre Croci, Fedaia (Prov. Belluno, Marcuzzi, 1956); Cansiglio Prov. Bellu­no, Carniel,1988); M. Boscon (1100) e Val di Poise (1360), Borso del Grappa (Prov. Treviso, Brocchi Colonna et al., 1994). Vincheto di Cellarda, Feltre (Mezzavilla, 2018). Foresta di Somadida, Auronzo di Cadore (Prov. Belluno, Mezzavilla, 2017).

A: Nord: Forcella Cibiana (1500); torbiera Val di Campo di Danta (1350); Val di Londo di V. Visdende (1340); Cima Banche, Cortina d’Ampezzo (1450).

Centro: Goima di Zoldo (1250); (1500); Ronc di Laste (1550); Forcella d’Alle­ghe (1820); Toffol di Vallada Agordina (1100); Zingari alti di Falcade (1750); co S.S. del Passo Valles (1910); V. di Gares; Canale d’Agordo (1300); Sottogu­da di Rocca Pietore (1350); sentiero da Passo Duran a Rif. Carestiato (1800).

Sud: Canalet, Pedavena (360); Moldoi di Sospirolo (490); Col Melon, Peda­vena (1100); Cordellon di Mel (480).

Prov. Trento: Malga Fosse, P.so Rolle (1810-1930); Val Veneggia (1700); Tor­biera S. Martino di Castrozza (1450); da Castel Tesino a P.so Broccon (1320); da Imer a P.so Gobbera (700-900); L. Calaita (1600).

Prov. Treviso: M. Cesen (1150).

Prov. Vicenza: Val d’Oro, M. Grappa (1250).

Myrmica rugulosa Nylander, 1846.

Geonemia: euro- siberiana.

Marmarole (Prov. Belluno, Marcuzzi, 1956).

Nota. Secondo Seifert (2007) è specie plano-collinare e termofila.

Myrmica sabuleti Meinert, 1861

Geonemia: euro-siberiana.

Imer (Prov. Trento) (Emery, 1916); Pendici Monte Grappa (375), Romano di Ezzelino (Prov. Vicenza); Costa della Chiesa( 470-540), Col del Puppolo (925) Borso del Grappa (Prov. Treviso, Brocchi Colonna et al., 1994).

A: Centro: Podenzoi, Longarone (750).

Sud: Le Ei di Lamon (1200); V. Schievenin (350); Canal di Feltre (220); Ca­nalet di Pedavena (350); M. Avena (1250); La Calcola di Alano (250); Casere dei Bosch, M. Avena (1250).

Prov. Trento: P. so Gobbera, Primiero (850).

Myrmica scabrinodis Nylander, 1846.

Geonemia: euro-siberiana.

Cansiglio (Prov. Belluno, Finzi; 1923); Imer, Primiero (Prov. Trento, Finzi; 1926); Paderno, S. Gregorio nelle Alpi, pendici M. Pizzocco (Prov. Belluno, Marcuzzi; 1956); Val di Poise, Borso del Grappa (1520) (Prov. Treviso, Broc­chi Colonna et al., 1994). Vincheto di Cellarda, Feltre (Mezzavilla, 2018).

A: Sud: Irrighe, Chies d’Apago (890); S. Donato di Lamon (1000); Canalet, Pedavena (360); Col Perer, Arsiè(1300); Vincheto di Cellarda (250); Moldoi di Sospirolo (490); M. Avena, Pedavena (1100-1250).

Prov. Trento: Passo Cereda (1300).

Myrmica schencki Emery, 1894.

Geonemia: sud-paleartica.

A: Sud: Pullir, Cesiomaggiore (430); Val di Seren (550).

Myrmica specioides Bondroit, 1918.

Geonemia: centro-sudeuropea, Balcani.

Val di Poise, Borso del Grappa (1520) (Prov. Treviso, Brocchi Colonna et al., 1994).

Myrmica sulcinodis Nylander, 1846.

Geonemia: oloartica.

Claut (Prov. Pordenone) (Mayr, 1855); M. Pramper, Popera, Marmarole (Prov. Belluno, Marcuzzi, 1956); Vette feltrine, Costa Alpe Ramezza a sud Covol Sfondrà (Prov. Belluno, Scupola, 2018).

Stenamma Westwood, 1840

Stenamma debile (Foerster, 1850)

Geonemia: paleartica

Presso Buso della Salamandra, Segusino (Prov. Treviso, Scupola, 2018).

Aphaenogaster Mayr, 1853 subg. Attomyrma Emery, 1915.

Aphaenogaster subterranea (Latreille, 1798).

Geonemia: centro-sudeuropea, Turchia, Caucaso.

“Treviso” (Grandi, 1935); pendici monte Grappa (420), Romano d’Ezzelino (Prov. Vicenza); Costa della Chiesa (470-540), Col del Puppolo (925), M. Bo­scon (1100), Borso del Grappa (Prov. Treviso, Brocchi Colonna et al., 1994).

A: Sud: V. Schievenin, Quero (350).

Messor Forel, 1890.

Messor ibericus Santschi, 1931

Geonemia: mediterranea, centro asiatica.

“Treviso” (Grandi, 1935); pendici M. Grappa (420), Romano d’Ezzelino (Prov. Vicenza, Brocchi Colonna, et al., 1994).

A: Prov. Treviso: Fregona (500); da S. Pietro di Barbozza a Guia (250-300); da Previdal di Longhere a Col Formigher, Vittorio Veneto (400-700).

Pheidole Westwood, 1841 (=Xenoaphaenogaster Baroni Urbani, 1964)

Pheidole pallidula (Nylander, 1848).

Geonemia: mediterranea.

Pendici Monte Grappa (250), Romano d’Ezzelino (Prov. Vicenza); Coste della Chiesa (470-540), Borso del Grappa (Prov. Treviso, Brocchi Colonna et al., 1994).

A: Prov. Treviso: Valdobbiadene (250); da Longhere a Col Formigher; Vittorio Veneto (300- 700).

Prov. Vicenza: loc. Costa, Valbrenta (190).

Crematogaster Lund, 1831.

Crematogaster scutellaris (Olivier, 1791)

Geonemia: mediterranea.

“Treviso” (Grandi, 1935); Valdobbiadene (Prov. Treviso) (Baroni Urbani et al., 1962).

A: Prov. Vicenza: Valle di S. Felicita, versante sud Monte Grappa (280); Cam­polongo sul Brenta (190).

Solenopsis Westwood, 1841

Solenopsis fugax (Latreille, 1798)

Geonemia: sud-paleartica.

Pendici Monte Grappa (250), Romano d’Ezzelino (Prov. Vicenza); Coste della Chiesa (470-540), Borso del Grappa (Prov. Treviso, Brocchi Colonna et al., 1994); Monte Avena, Faller di Sovramonte, Grotta Faller (700m) (Prov. Bellu­no, Scupola, 2018). Vincheto di Cellarda, Feltre (Mezzavilla, 2018).

A: Sud: Zermen di Feltre (350); M. Nevegal, Belluno (900); Case Barp di Sospi­rolo (650); Vincheto di Cellarda (250).

Myrmecina Curtis, 1829

Myrmecina graminicola (Latreille, 1802).

Geonemia: mediteranea.

Pendici Monte Grappa (250-420), Romano d’Ezzelino (Prov. Vicenza); Coste della Chiesa (470-540), Col del Puppolo (925), Borso del Grappa (Prov. Trevi­so, Brocchi Colonna et al., 1994).

Leptothorax Mayr; 1855

Leptothorax acervorum (Fabricius, 1793).

Geonemia: nord-paleartica, montagne sud Europa.

Arabba, Passo Campolongo (Prov. Belluno, Gredler, 1858); Campolongo, Fe­daia, M. Pramper (Prov. Belluno, Marcuzzi, 1956); Cansiglio (Prov. Belluno, Finzi, 1923); Cansiglio (Carniel, 1988).

A: Nord: Torbiera val di Campo di Danta (1350).

Prov. Bolzano: Passo Incisa, Val Badia (2010).

Nota: il ritrovamento di Passo Incisa conferma la vicina località di passo Cam­polongo indicata da Gredler nel 1858.

Leptothorax muscorum (Nylander, 1846).

Geonemia: boreo-paleartica, Pirenei, Alpi, Appennini, Caucaso.

Val di Poise, Borso del Grappa (1520) (Prov. Vicenza, Brocchi Colonna et al., 1994).

Temnothorax Mayr, 1861.

Temnothorax recedens (Nylander, 1856).

Geonemia: sudeuropea.

A: Nord: P.so di S. Antonio; Danta (1480); Costalissoio (1250).

Sud: Vincheto di Cellarda (250);

Prov. Treviso: Valmareno, Bosco penne mozze (350).

Prov. Trento: Villa Welsperg, Primiero (1020).

Temnothorax flavicornis Emery, 1870.

Coste della Chiesa (470-540), Borso del Grappa (Prov. Vicenza, Brocchi Co­lonna et al., 1994).

Temnothorax lichtensteini Bondroit, 1918.

Vincheto di Cellarda, Feltre (Mezzavilla, 2018).

Temnothorax nigriceps Mayr, 1855.

Geonemia: centro-sudeuropea.

Cansiglio (Prov. Belluno, Carniel; 1988); Col del Puppolo (925) e Val di Poise (1520), Borso del Grappa (Prov. Vicenza, Brocchi Colonna et al., 1994). Fore­sta di Somadida, Auronzo di Cadore (Prov. Belluno, Mezzavilla, 2017).

A: Prov. Trento: Sagron del Mis (1150).

Temnothorax nylanderi (Foerster, 1850)

Geonemia: centro-sudeuropea.

A: Sud: Zermen di Feltre (300); S. Donato di Lamon (1000); Canalet di Peda­vena (360); Pullir di Cesiomaggiore (350); Vincheto di Cellarda (250).

Temnothorax parvulus (Scenck, 1852).

Geonemia: mediterranea.

Pendici Monte Grappa (420), Romano d’Ezzelino (Prov. Vicenza, Brocchi Co­lonna et al., 1994).

Temnothorax tuberum (Fabricius, 1775)

Geonemia: Europa; Caucaso; Asia centrale.

Val di Poise, Borso del Grappa (1360) (Prov. Vicenza, Brocchi Colonna et al., 1994).

A: Nord: Selva di Cadore (1400);

Prov. Trento: Sagron del Mis (1040).

Temnothorax unifasciatus (Latreille, 1798).

Geonemia: centro-sudeuropea, Caucaso.

“Treviso” (Grandi, 1935); Cansiglio (Prov. Belluno, Carniel, 1988).

A: Centro: Podenzoi di Longarone (810);

Sud: S. Donato di Lamon (1000); Zermen di Feltre (350).

Formicoxenus Mayer, 1855.

Formicoxenus nitidulus (Nylander, 1846).

Geonemia: transpaleartica.

A: Sud: Quantin di Belluno (710).

Harpagoxenus Forel, 1893

Harpagoxenus sublaevis (Nylander, 1849).

Geonemia: paleartica

Val Visdende, Comelico (Prov. Belluno, Scupola, 2018).

Tetramorium Mayr, 1855.

La separazione del complesso Tetramorium caespitum/impurum è stata con­dotta con analisi del DNA mitocondriale da Schlick- Steiner et al., (2006); Steiner et al., 2010; Wagner et al. 2017. Nel corso del 2013 sono stati raccolti in Provincia di Belluno da parte dell’A. 54 campioni di Tetramorium ssp. deter­minati poi dal Dr. H.C. Wagner, allora dell’Università di Innsbruck, sulla base del lavoro sopra citato di Schlick- Steiner et al., (2006) (Wagner, comunic. personale, vedi anche Wagner et al., 2017). Sono stati identificati in tal modo Tetramorium alpestre, Tetramorium caespitum, Tetramorium impurum. Per la

distribuzione delle specie di Tetramorium in Italia si veda anche Sanetra et al., 1999. Tetramorium alpestre, specie a diffusione alpina è noto in Italia per Pso. Giovo, Val Passiria, Pso. di Pennes, tutte località della Prov. di Bolzano.

Tetramorium alpestre Steiner, Schlick-Steiner & Seifert, 2010.

Geonemia: alpina.

A: Sud: pendici del M. Margazon; Vette Feltrine (1500). Campione determina­to da Wagner (2017) e citato anche da Scupola (2018). Campioni raccolti dall’A. determinati da Wagner H.C. nel 2013.

Nord: Picco di Zonia; Passo Giau (2250); Ospitale di Cortina d’Ampezzo (1500).

Centro: Val di Gares, Canale d’Agordo (1020-350); Toffol di Vallada Agor­dina (1100); co S.S. Passo Valles (1640-1910); Tabiadon di Sappade di Ca­viola (1220). Sud: loc. Forcelletto, M. Grappa (1400); Cima Banche, Cortina d’Ampezzo (1450).

Prov. Trento: P.so Broccon (1600).

Nota: La prima segnalazione per l’Italia è di F. Glaser (2008) relativa allo Sci­liar (Bolzano).

Tetramorium caespitum (Linnè, 1758).

Geonemia: paleartica.

Penia, Fedaia, S. Martino di Castrozza (Prov. Trento), pendici M. Pramper (Prov. Belluno, Marcuzzi, 1956); “Marmolada m. 1800” (Marcuzzi, 1959); Cansiglio (Prov. Belluno, Carniel, 1988); Col del Puppolo (925) e Val di Poise (1360), Borso del Grappa (Prov. Vicenza, Brocchi Colonna et al., 1994). Vin­cheto di Cellarda, Feltre (Mezzavilla, 2018).

A: Nord: Forcella Cibiana (1540).

Centro: Podenzoi di Longarone (810); Goima; V. Zoldana (1250) La Valle Agordina (1280); Fornesighe di Zoldo (1010). Gavaz di Zoldo (1100); La Valle Agordina (1200); Sarasin; Gosaldo (1100).

Sud: Canalet di Pedavena (350); Mas di Sedico (350); Tambre (850); Casere Ere di S. Gregorio (1050); S. Antonio Tortal, Trichiana (560); Passo S. Boldo (700); Tambre (900); Pieve d’Alpago (520); Plois di Pieve d’Alpago (890); Irrighe, Chies d’Alpago (840); Zermen di Feltre (350); Gosaldo (1140); Le Ei di Lamon (1200); S. Donato di Lamon (1000); Fastro di Arsiè (450); Ca­nalet, Pedavena (360); Vedana di Sospirolo (380); Val di Seren (440); Canal di Feltre (220); Mas di Sedico (370); Cergnai, S. Giustina Bellunese (460); Val di Schievenin, Quero (350); Cergnai di S. Giustina (450); Tisoi di Bel­luno (600); Cornolade, Belluno (510); Rivai; Arsiè (620); S. Donato, Lamon (870); P.so S. Boldo, Trichiana (670); Reveane di Pieve d’Alpago (650); Plois di Pieve d’Alpago (1000).

Prov. Treviso: Tovena (260); Fregona (250); Valdobbiadene (250); da Lon­ghere a Col Formigher; Vittorio Veneto (300-700); S. Pietro di Barbozza (350). Campioni raccolti dall’A. e determinati da Wagner H.C., 2013).

Prov. Trento: Imer (860); Fiera di Primiero (950); P.so Cereda (1300); Busini di Canal S. Bovo (970); Grigno (500).

Tetramorium impurum (Foerster, 1850).

Geonemia: centroeuropea.

A: Nord: P.so Mauria (1300).

Centro: Tiser di Rivamonte (950).

Sud: Vincheto; Feltre(250); Rivai di Arsiè (600); Fiere di Pedavena (610); Agana di Fonzaso (270); Moldoi di Sospirolo (490); Val di Lamen, Feltre (750); Campose di Anzù, Feltre (250); Cordellon di Mel (480); La Calcola; Alano (510). Campioni determinati dal Wagner H.C.: Centro: Colle S. Lu­

cia (1420); Rucavà di Colle S. Lucia (1200); P.so Cibiana (1520); Fornesighe di Zoldo (990).

Prov. Vicenza: Campo Solagna, M. Grappa (1080); Valle di S. Felicita, M. Grappa (280); strada da Valstagna a Foza (160).

Prov. Trento: Passo Cereda (1300); Villa Welsperg (1020); Refavaie, Canal S. Bovo (1120).

Prov. Treviso: S. Pietro in Feletto (220).

Strongylognatus Mayr, 1853.

Strongylognatus testaceus (Schenck, 1852)

Geonemia: Europa; Asia occidentale.

A: Sud: P.so S. Boldo (670).

Nota: presente in nido di Tetramorium caespitum. Per la distribuzione in Italia di questa specie si veda Sanetra et al., 1999.

Dolichoderus Lund, 1831

Dolichoderus quadripunctatus (Linnè, 1771).

Geonemia: centro-sudeuropea.

Vincheto di Cellarda, Feltre (Mezzavilla, 2018).

A: Sud: Zermen di Feltre (350).

Prov. di Trento: Sagron del Mis (1040).

Prov. di Treviso: Revine Lago (280).

Tapinoma Foerster; 1850 subg. Tapinoma Foerster; 1850.

Tapinoma subboreale Seifert, 2012

Geonemia: centro-sudeuropea.

A: Nord: P.so di S. Antonio, Danta (1480).

Centro: Podenzoi di Longarone (810); Gosaldo (1140); sentiero Falcade- Falcade Alto (1320).

Sud: Casera Ere, S. Gregorio (1250); S. Antonio Tortal (650); Canalet, Pe­davena (360); Col Perer, Arsiè (1300); Zermen di Feltre (350); Cergnai, S. Giustina Bellunese (460).

Prov. Trento: Passo Cereda (1300); Fiera di Primiero (870); P.so Gobbera (750).

Prov. Vicenza: loc. Costa, Valbrenta (190).

Nota: Seifert (2012) ha reso obsoleto il nome Tapinoma ambiguum. Per l’Eu­ropa centrale gli esemplari in precedenza identificati con questo nome sono stati ascritti alla specie nuova Tapinoma subboreale Seifert, 2012. Lo stesso A. ha dimostrato: a) la sinomia tra Tapinoma ambiguum Emery, 1925 e Tapinoma madeirense Forel, 1895; b) come la separazione tra Tapinoma madeirense e Ta­pinoma subboreale si possa effettuare, al di fuori del Centro Europa, essenzial­mente da misure dell’apparato genitale maschile. Le vecchie segnalazioni di Tapinoma ambiguum per la Provincia di Belluno andranno quindi verificate su queste ultime basi. Mezzavilla (2018) indica Tapinoma subboreale per il Vin­cheto di Cellarda, Feltre.

Tapinoma erraticum (Latreille, 1798).

Geonemia: paleartica occidentale.

Cison di Valmarino (Prov. Treviso) (Berlese, 1904); Cansiglio, Prov. Belluno, Carniel, 1988); pendici M. Grappa (375), Romano d’Ezzelino (Prov. Vicenza); Costa della Chiesa (475-540), Col del Puppolo (925), M. Boscon (1100), Borso del Grappa (Prov. Treviso, Brocchi Colonna et al., 1994).

A: Sud: Irrighe, Chies d’Alpago (890); loc. Mattiet, V. Seren (410); Canalet di Pedavena (350).

Bothriomyrmex Emery, 1869.

Bothriomyrmex corsicus Santschi, 1923

Geonemia: centro-sudeuropea

Pendici M. Grappa (375), Romano d’Ezzelino (Prov. Vicenza); Costa della Chiesa (540), Col del Puppolo (925), M. Boscon (1100), Borso del Grappa (Prov. Treviso, Brocchi Colonna et al., 1994).

Nota. Bothriomyrmex gibbus è ritenuto sinonimo di Bothriomyrmex corsicus Santschi, 1923 (Seifert, 2012 a).

Plagiolepis Mayr, 1861

Plagiolepis pygmaea (Latreille, 1798).

Geonemia: centro- sudeuropea.

Cansiglio (Prov. Belluno, Carniel, 1988); Pendici M. Grappa (375-420), Roma­no d’Ezzelino (Prov. Vicenza); Costa della Chiesa (470-540), Col del Puppolo (925), M. Boscon (1100), Borso del Grappa (Prov. Vicenza, Brocchi Colonna et al., 1994).

A: Centro: Podenzoi di Longarone (750).

Sud: S. Antonio Tortal (650); Scale di Primolano, Arsiè (400); Canalet, Pe­davena (360); Fiere di Pedavena (610); loc. Mattiet, V. Seren (410); V. Schie­venin (350); Vincheto di Cellarda (250).

Prov. Treviso: Longhere, Vittorio Veneto (300).

Camponotus Mayr,1861 subg. Camponotus Mayr, 1861.

Camponotus herculeanus (Linnè; 1758)

Geonemia: nordeuropea, aree montane centro-sud Europa, Asia minore, Cau­caso, Siberia.

Paneveggio; P.so S. Pellegrino (Prov. Trento, Cobelli, 1903); Sagron, Fedaia (Prov. Trento, Marcuzzi, 1956); Cansiglio (Prov. Belluno, Carniel, 1988).

A: Nord: V. di Londo di V. Visdende (1350).

Centro: Gosaldo (1140); Gares di Canale d’Agordo (1350).

Sud: Plois, Pieve d’Alpago (880); Irrighe, Chies d’Alpago (890); Col Melon, Pedavena (1000); loc. Mattiet, V. di Seren (410); Costalta (1250); V. Schieve­nin (350); Lamon (700); Pian d’Avena, Pedavena (800).

Prov. Trento: Fiera di Primiero (1250); V. Giasenozza, Primiero (1150); P.so Cereda (1300); Sagron del Mis (1060); Val Veneggia (1780), P.so Rolle (1800); Bellamonte, Predazzo (1730).

Prov. Treviso: Longhere, Vittorio Veneto (700).

Camponotus ligniperda (Latreille, 1802).

Geonemia: euro-caucasica.

Sagron, California del Mis (Prov. Trento); Calalzo (Prov. Belluno, Marcuzzi, 1956). Foresta di Somadida, Auronzo di Cadore (Prov. Belluno, Mezzavilla, 2017)

A: Nord: a Forc. Cibiana (1510); Colle di S. Lucia (1330-1450); P.so Mauria, Lorenzago di Cadore (1300); Palus S. Marco, Auronzo (1350); Cima Sappa­da (1290).

Centro: Podenzoi di Longarone (810); Ronc di Laste (1600); Gosaldo (1140); Cornigian di Forno di Zoldo (1250); co S.S. da Passo Duran a For­no di Zoldo (1350); Tiser di Rivamonte (950); Gares di Canale d’Agordo (1350); Cernadoi di Livinallongo (1600).

Sud: Reveane, Pieve Alpago (450); Plois di Pieve d’Alpago (880); Irrighe, Chies d’Alpago ( 890); Rif. Carota, Pieve Alpago( 1000); Le Ei di Lamon (1200); S. Donato di Lamon (950); Canalet di Pedavena (380); Case Barp di Sospirolo (540); Forcelletto, M. Grappa (1340); Val Seren (440); Col Perer, Arsiè (1220); Fonzaso, strada per Faller (650); Colderù, Lentiai (450); Col Melon, Pedavena (1050).

Prov. Treviso: Fregona (450).

Prov. Trento: Sagron del Mis (1040); Busini di Canal S. Bovo (1100-1300); Val Canali, Villa Welsperg, Primiero (1020); Valpiana di V. Noana, Primiero (1150); Bellamonte, Predazzo (1730).

Camponotus vagus (Scopoli, 1763)

Geonemia: centro-sudeuropea, Magreb, Caucaso, Asia centrale.

“Treviso” (Grandi, 1935). Vincheto di Cellarda, Feltre (Mezzavilla, 2018).

A: Sud: Vincheto, Feltre (350); Pedavena (450).

Prov. Treviso: Guia, Valdobbiadene (250).

Camponotus Mayr, 1861 subg. Tanaemyrmex Ashmead, 1905

Camponotus aethiops (Latreille, 1798)

Geonemia: mediterranea.

Pendici Monte Grappa (250-420), Romano d’Ezzelino (Prov. Vicenza); Coste della Chiesa (470), Borso del Grappa (Prov. Treviso, Brocchi Colonna et al., 1994).

A: Prov. Treviso: da Longhere a Col Formigher, Vittorio Veneto (300- 700).

Camponotus Mayr, 1861 subg. Myrmentoma Forel, 1912.

Camponotus fallax (Nylander, 1856)

Geonemia: centro-sud-europea, Magreb, Caucaso, Asia centrale.

Vincheto di Cellarda, Feltre (Mezzavilla, 2018).

A: Sud: V. Schievenin (350); Zermen di Feltre (350).

Camponotus lateralis (Olivier, 1791)

Geonemia: mediterranea.

A: Sud: Zermen di Feltre (350).

Camponotus piceus (Leach, 1825).

Geonemia: centro-sud-europea, Magreb, Caucaso, Asia centrale.

Pendici Monte Grappa (250), Romano d’Ezzelino (Prov. Vicenza); Coste della Chiesa (470), Borso del Grappa (Prov. Treviso, Brocchi Colonna et al., 1994).

A: Sud: Irrighe, Chies d’Apago (890); S. Antonio Tortal (650).

Prov. Treviso: M. Cesen (1150); Col Formigher, Longhere, Vittorio Veneto (700); S. Pietro in Feletto (220).

Colobopsis Mayr, 1861.

Colobopsis truncata (Spinola, 1808).

Geonemia: mediterranea.

A: Prov. Trento: Sagron del Mis (1040).

Lasius Fabricius, 1804 subg. Lasius Fabricius, 1804

Lasius alienus (Foerster, 1850).

Geonemia: trans-paleartica.

Cansiglio (Prov. Belluno, Berlese, 1904); Col del Puppolo (925) e Val di Poise, Borso del Grappa (Prov. Treviso, Brocchi Colonna et al.,1994). Vincheto di Cellarda, Feltre (Mezzavilla, 2018). Foresta di Somadida, Auronzo di Cadore (Prov. Belluno, Mezzavilla, 2017).

A: Centro: Val di Gares, Canale d’Agordo (1350); Mezzocanale di Forno di Zoldo (610).

Sud: Passo S. Boldo (700); Chies d’Alpago (900); Vincheto, Feltre (250); S. Donato di Lamon (1000); Le Ei di Lamon (1200); Col Perer, Arsiè (1300); Bocchette, M. Grappa (1340); M. Avena, Pedavena (1150).

Prov. Treviso: Fregona (250); M. Cesen (1150), M. Pizzoc, Cansiglio (1530).

Prov. Vicenza: Col Fagheron, M. Grappa (1250).

Prov. Trento: P.so Broccon (1600); Busini di Canal S. Bovo (1100-1300).

Nota: Seifert (1992 a) ha suddiviso Lasius alienus in tre specie: Lasius alienus; Lasius psammophilus e Lasius paralienus; di conseguenza in futuro gli areali di Lasius alienus dovranno esser verificati (Czechowski et al., 2002).

Lasius brunneus (Latreille, 1789)

Geonemia: eurocaucasica.

Vincheto di Cellarda, Feltre (Mezzavilla, 2018).

A: Sud: Vincheto, Feltre (250).

Lasius emarginatus (Olivier, 1791).

Geonemia: centro-sud-europea; Caucaso; Asia minore.

Cansiglio (Carniel, 1988); Pendici M. Grappa (375-420), Romano d’Ezzelino; Costa della Chiesa (475-540), Col del Puppolo (925), M. Boscon (1100), Bor­so del Grappa (Brocchi Colonna et al., 1994). Vincheto di Cellarda, Feltre (Mezzavilla, 2018). Foresta di Somadida, Auronzo di Cadore (Mezzavilla, 2017).

A: Centro: Podenzoi di Longarone (750); Tiser di Rivamonte (950).

Sud: Irrighe, Chies d’Alpago (880); S. Antonio Tortal (550); Canalet, Peda­vena (360); Roncan, Belluno (600); Fiere di Pedavena (610); Porcen, Seren del Grappa (350); Moldoi di Sospirolo (490); Case Barp di Sospirolo (650); Val di Seren (440); Canal di Feltre (220); Canalet di Pedavena (350); Val di Lamen; Feltre (730); Cergnai, S. Giustina Bellunese (460); Cordellon di Mel (480); Colderù, Lentiai (450); Quantin, Belluno (710).

Prov. Treviso: Fregona (450); Valdobbiadene (250); Valmareno (300); Val di S. Liberale, M. Grappa (560).

Prov. Trento: Sagron del Mis (1040); Passo Cereda (1300).

Prov. Vicenza: loc. Merlo, Valbrenta (160).

Lasius niger (Linnè, 1758).

Geonemia: trans-paleartica.

Cansiglio (Prov. Belluno, Finzi, 1923); Valle del Mis; Paderno di S Gregorio nelle Alpi (Prov. Belluno, Marcuzzi, 1956); Cansiglio (Prov. Belluno, Carniel, 1988); Col del Puppolo (925) e M. Boscon (1100), Borso del Grappa (Prov. Treviso, Brocchi Colonna et al., 1994). Vincheto di Cellarda, Feltre (Mezza­villa, 2018).

A: Nord: Arabba (1850); Misurina; Auronzo di Cadore (1740); Ospitale di Cortina d’Ampezzo (1500); Pocol di Cortina d’Ampezzo (1680).

Centro: Zingari alti di Falcade (1750); sentiero Falcade- Falcade Alto (1320); Fornesighe di Forno di Zoldo (980); Val di S. Lucano; Taibon (800).

Sud: Col Melon; Pedavena (1000); Moldoi di Sospirolo (490); M. Avena, Pedavena (1100); La Calcola, Alano (510).

Prov. Vicenza: Col Fenilon, M. Grappa (1180); Campo Solagna, M. Grappa (1090).

Prov. Trento: Passo Cereda (1300); Villa Welsperg, Primiero (1020); Sagron del Mis (1060); Bellamonte, Predazzo (1730).

Nota: Seifert (1991 a) ha distinto Lasius niger da Lasius platythorax. La geone­mia delle due specie andrà meglio definita in futuro.

Lasius platythorax Seifert, 1991.

Geonemia: Germania, sud Inghilterra, sud Svezia, Polonia, Austria, Svizzera, Italia.

Vincheto di Cellarda, Feltre (Mezzavilla, 2018). Foresta di Somadida, Auron­zo di Cadore (Prov. Belluno, Mezzavilla, 2017)

A: Nord: torbiera di V. di Campo, Danta (1350); Pso. Mauria, Lorenzago (1350); V. Digon, S. Nicolò Comelico (1470); Costalissoio (1230); loc. Col di Cortina d’Ampezzo (1350).

Centro: Podenzoi di Longarone (810); La Valle Agordina (1250); Fornesi­ghe di Zoldo (1250); Val Franzedàs, Rocca Pietore (1850); Ronc di Laste (1500); Val di Gares, Canale d’ Agordo (1020); La Gesta, Selva di Cadore (1340).

Sud: Pian Osteria, Cansiglio (1000); S. Anna Col Indes, Tambre (1030); Ca­sera Ere, S. Gregorio (1250); Zermen di Feltre (350); Noal di Sedico (350); S. Donato di Lamon (950); Fianema di Cesiomaggiore (400); Canalet, Pe­davena (360); Vedana di Sospirolo (380); Quantin, Belluno (810); Vincheto di Cellarda; Feltre (250); Case Barp di Sospirolo (650); Val Seren (430); V. Schievenin, Quero (350); Val Lamen, Feltre (740); Lamon (700); V. Faont, Pedavena (310); Colderù, Lentiai (450).

Prov. Trento: Sagron del Mis (1040).

Prov. Treviso: Valdobbiadene (250).

Lasius Fabricius, 1804 subg. Cautolasius Wilson, 1967

Lasius flavus (Fabricius, 1781).

Geonemia: sud paleartica.

Primiero (Prov. Trento, Gredler, 1859); Bosco del Cansiglio (Prov. Belluno, Finzi, 1923); California del Mis (Prov. Trento); Calalzo (Prov. Belluno, Mar­cuzzi, 1956); Cansiglio (Prov. Belluno, Carniel, 1988); Col del Puppolo (925) e Val di Poise, Borso del Grappa (Prov. Treviso, Brocchi Colonna et al., 1994).

A: Centro: Rucavà di Colle S. Lucia (1330); Tiser di Rivamonte (950); Casera Pescol; V. Tovanella (1150); su sentiero Falcade- Falcade Alto (1320).

Sud: S. Donato di Lamon (950); Vedana di Sospirolo (380); Colderù, Len­tiai (450); Monfenera, Alano di Piave (550); Col Melon, Pedavena (1050).

Prov. Trento: Passo Cereda (1300).

Prov. Vicenza: Col Fagheron, M. Grappa (1250).

Lasius myops (Forel, 1894).

Geonemia: mediterranea.

Col del Puppolo (925) e Val di Poise, Borso del Grappa (Prov. Treviso, Brocchi Colonna et al., 1994).

A: Nord: P.so Mauria, Lorenzago (1320; nido in ambiente xerotermo).

Prov. Vicenza: loc. Costa, Valbrenta (190).

Nota: specie segnalata da F. Glaser (2008) per lo Sciliar (Prov. Bolzano) a quote comprese tra 1180 e 1250 m slm. Sulla tassonomia ed ecologia di Lasius myops si veda Seifert (1983).

Lasius Fabricius, 1804 subg. Chthonolasius Ruzsky, 1913

Lasius distinguendus Emery, 1916

Geonemia: paleartica

Grotta Bus della Salamandra, Segusino (Prov. Treviso, Scupola, 2018).

Lasius rabaudi (Bondroit, 1917).

Geonemia: Europa

Cansiglio (Prov. Belluno, Carniel, 1988, sub Lasius rabaudi); Val di Poise, Bor­so del Grappa (1360) (Prov. Treviso, Brocchi Colonna et al., 1994, sub Lasius rabaudi).

Nota: le popolazioni orientali dall’Austria alla Grecia e verosimilmente anche le segnalazioni italiane sono da attribuire alla specie Lasius nitidigaster secondo Seifert, 1997. Servono nuovi materiali per conferme.

Lasius umbratus (Nylander, 1846).

Geonemia: sud-paleartica.

Da Calalzo al Rif. Chiggiato (Prov. Belluno, Marcuzzi, 1956); Val di Poise, Bor­so del Grappa (1520) (Prov. Treviso, Brocchi Colonna et al., 1994).

A: Sud: Moldoi di Sospirolo (490); Quantin, Belluno (710).

Prov. Trento: Grigno (260).

Prov. di Treviso: S. Pietro in Feletto (220).

Lasius Fabricius, 1804 subg. Dendrolasius Ruzsky, 1913.

Lasius fuliginosus (Latreille, 1798).

Geonemia: Europa, Asia centrale, Caucaso, Nord-Est Cina, Giappone.

Cansiglio (Prov. Belluno, Carniel, 1988). Vincheto di Cellarda, Feltre (Mezza­villa, 2018).

A: Nord: Cima Gogna, Auronzo (850).

Centro: Cornigian di Forno di Zoldo (1300-1250). Sud: Casera Vallorch, Cansiglio (1050); Roncoi di S. Gregorio (700); Zermen di Feltre (350); Col Melon, Pedavena (1050); Moldoi di Sospirolo (490); loc. Mattiet, V. di Seren (410); Canal di Feltre (220); Canalet di Pedavena (350); Vincheto di Cellar­da (240); Arina di Lamon (1250); Dorgnan, Cesiomaggiore (430); Colderù, Lentiai (450).

Prov. Treviso: Pianezze, M. Cesen (1070- 1150).

Prov. Trento: Fiera di Primiero (950).

Formica Linnè, 1758 subg. Formica Linnè, 1758

Formica aquilonia Yarrow, 1955.

Geonemia: boreo-alpina; transpaleartica.

“Prealpi Venete 1400-1700” (Ronchetti, 1966); Borca di Cadore (1350-1650); Comelico Superiore (1200-1550); Cortina d’Ampezzo (1100-1900); Danta di Cadore (1450); Domegge di Cadore (1300-1500); Falcade (1500-1600); Go­saldo (1300-1700); La Valle Agordina (1500-1700); Longarone (1000-1200); Lorenzago (1500-1700); Lozzo di Cadore (1550); Rivamonte Agordino (1500); Sappada (1250-1600); S. Niccolò Comelico (1600); S. Pietro di Cadore (1650); S. Stefano di Cadore (950-1650); Vallada Agordina (1600); Valle di Cadore (1450-1500); Vodo di Cadore (1350-1700); Voltago (1200-1550) (tutte località in Prov. di Belluno, Pavan et al., 1971).

A: Nord: V. Digon; S. Nicolò Comelico (1470); P.so Mauria; Lorenzago di Ca­dore (1300-1500); Val Popena; Auronzo (1550).

Centro: Col dei Baldi, Alleghe (1900); Zingari alti di Falcade (1750); co S.S. Passo Valles (1690); co S.S. del Passo S. Pellegrino (1450-1550); da Passo Duran a Rif. Carestiato (1700-1850).

Prov. Trento: Busini di Canal S. Bovo (1100); P.so Broccon (1600); Val Veneggia (1650); Laghi Colbricon, P.so Rolle (1810-1900); Baita Segantini (Passo Rolle (2200); Fuchiade di Soraga (1950); Rif. Fonteghi, V. Noana, Primiero (1300-1500); P.so Broccon (1630); Forte Buso, Paneveggio (1450); Malga Laghetti, Caoria di Canal S. Bovo (1610); da S. Martino di Castrozza a L. Calaita (1550-1700).

Nota: nell’area del Passo S. Pellegrino, versante di Falcade, gli esemplari in genere presentano pelosità scarsa.

Formica pratensis Retzius, 1783.

Geonemia: sud-paleartica.

S. Martino di Castrozza (Prov. Trento, Bargagli, 1893 – come Formica nigri­cans); Cortina d’Ampezzo (Prov. Belluno, Bargagli, 1895- come Formica nigri­cans); Fedaia; S. Vito di Cadore; Popera (Prov. Belluno, Marcuzzi, 1956; indi­cata come “Formica. nigricans aut pratensis”); Prealpi venete (800-850); “Alpi Dolomitiche (1100-1380)” (Ronchetti & Vendegna (1969), come “Formica nigricans aut pratensis”); Auronzo di Cadore (950-1200) (Prov. Belluno, Pavan et al., 1971, come “Formica nigricans aut pratensis“); Cansiglio (Prov. Belluno, Carniel, 1988).

A: Nord: P.so S. Antonio, Auronzo (1480).

Centro: Ronc di Laste (1600).

Sud: Plois; Pieve d’Alpago (880); Cugnan di Belluno (580-710); Val di S. Martino, Feltre (550); S. Donato di Lamon (950; esemplari con macchie nere sul pronoto particolarmente ben distinte); Col Perer; Arsiè (1430); Cer­gnai, S. Giustina Bellunese (460); Cordellon di Mel (480); Col Melon, Peda­vena (1050); loc. Paradisi di Norcen di Pedavena (980).

Prov. Pordenone: Casso (610).

Formica rufa Linnè, 1758.

Geonemia: nord-paleartica.

Cansiglio (Prov. Belluno, Finzi, 1923, in Scupola 2018); Fedaia (2300); Pram­per; Marmarole; Popera; Piani Eterni, Vette Feltrine (Prov. Belluno, Marcuz­zi, 1956); “Marmolada m. 2100-2300”, (Marcuzzi, 1959); Auronzo di Cadore (1100-1200) Prov. Belluno, Pavan et al. 1971). Foresta di Somadida, Auronzo di Cadore (Prov. Belluno, Mezzavilla, 2017). A.: Le Campe, Agordo (560);

Nota: Hellrigl (2003) nota che Formica rufa in Alto Adige non è comune, a differenza di Formica polyctena e Formica aquilonia (ivi pp. 163-164).

Formica rufa x polyctena (cf. Seifert, 1991)

Foresta di Somadida, Auronzo di Cadore (Prov. Belluno, Mezzavilla, 2017).

A: Nord: V. di Vissada di V. Visdende (1340); Cima Sappada (1290).

Sud: Le Ei di Lamon (1200); Col Perer, Arsiè (1450); V. di Vissada di V. Visdende (1340); M. Avena, Pedavena (1150).

Nota: Sono ben note le difficoltà di identificazione all’interno del gruppo For­mica rufa (Yarrow, 1955; Betrem, 1960; Goesswald, & Schirner,1965; Cze­chowski, 1996; Gyllinstrand et al., 2004; Goropashnaya, et al., 2004). In questo lavoro ci si è basati sulle chiavi proposte da Seifert, 2007, basate su cri­teri quantitativi, che hanno permesso di discriminare tra Formica rufa; Formica polyctena e l’ibrido rufa x polyctena nella quasi totalità dei casi

Formica truncorum Fabricius, 1804.

Geonemia: nord- paleartica.

“Prealpi venete (1100-1630)”; “Alpi Dolomitiche (1300)” (Ronchetti, 1966); Cansiglio (Prov. Belluno, Carniel, 1988).

A: Nord: P.so Mauria, Lorenzago di Cadore (1300).

Sud: Casere Ere; S. Gregorio (1250).

Prov. Treviso: Pianezze, M Cesen (1450).

Formica lugubris Zetterstedt, 1840.

Geonemia: boreale, presente anche nelle aree montane centro- sud europea, Appennini esclusi.

“Prealpi venete 1100-1800” (Ronchetti, 1966); Auronzo di Cadore (950); Cortina d’Ampezzo (1700); Falcade (1550-1750); La Valle Agordina (1450);

Sappada 1250-1500) (Prov. Belluno, Pavan et al., 1971; gli stessi Autori ripor­tano “Formica lugubris aut aquilonia” per Comelico Superiore (1400); Falcade (1700); Lorenzago (1500-1700); Sappada (1250), tutte località della Provincia di Belluno. Cansiglio (Prov. Belluno, Carniel, 1988). Foresta di Somadida, Au­ronzo di Cadore (Prov. Belluno, Mezzavilla, 2017).

A: Nord: Palus S. Marco; Auronzo (1350); P.so M. Croce Comelico (1630).

Centro: Selva di Cadore (1550); P.so Fedaia (2100); Malga Ciapela, Rocca Pietore (1550-1650); P.so Pordoi, versante Arabba (1750); P.so Campolon­go, Pieve Livinallongo (1890); Cernadoi di Livinallongo (1450); co S.S: del Passo Valles (1380).

Provincia Trento: pendici Castellazzo, P.so Rolle (2100); laghetti Colbricon, P.so Rolle (1850-1900); S. Martino Castrozza (1480); Passo Manghen ver­sante sud (1950).

Prov. Bolzano: P.so M. Croce Comelico (1630-1750); P.so Campolongo (1870).

Formica polyctena Foerster, 1850.

Geonemia: nord-paleartica.

“Prealpi venete m. 1350; Dolomiti m. 1150-1200” (Ronchetti, 1966). Foresta di Somadida, Auronzo di Cadore (Prov. Belluno, Mezzavilla, 2017).

A: Nord: Forcella Cibiana (1530); Torbiera di V. di Campo Danta (1350); Pian de Bigontina; Cortina d’Ampezzo (1750); Rif. Faloria; Cortina d’Ampezzo (2100); Cian Zopè, P.so Falzarego (1750-1950); Rif. Dibona; Cortina d’Am­pezzo (2080); Carbonin; Cortina d’Ampezzo (1600); Val Visdende (1340); Muraglia del Passo Giau (1840); lago Scin, Cortina d’Ampezzo (1340); V. Popena bassa, Auronzo (1650); Ospitale di Cortina d’Ampezzo (1500); da Botestagno a Ra Stua (Cortina d’Ampezzo) (1530-1700); da Cima Banche a Forc. Lerosa, Cortina d’Ampezzo (1500-1950); Val Ansiei, Auronzo (1300); P.so S. Antonio, Auronzo (1480); P.so M. Croce Comelico (1630-1750); Pian Falzarego (1910-1970); Cima Sappada (1290).

Centro: Passo Staulanza versante Zoldano (1750); da Passo Duran a Rif Carestiato (1600- 1840); Goima di Zoldo (1250); da Arabba a Col Vesco (1700-2100); P.so Campolongo, Pieve Livinallongo (1890); Andraz (1510); Cornigian di Forno (1250); Gares di Canale d’Agordo (1350).

Prov. Bolzano: P.so M. Croce Comelico (1630); L. Landro, Dobbiaco (1310- 1410); sentiero da Passo Campolongo a Passo Incisa (1950). La segnalazione generica di Ronchetti per l’area delle Prealpi non è stata in seguito confer­mata.

Nota: La determinazione di Formica polyctena, Formica aquilonia, Formica lu­gubris può essere difficoltosa perché i caratteri identificativi di queste specie possono sovrapporsi. In questo lavoro si sono utilizzate le chiavi proposte da Seifert (2007), basate su criteri quantitativi. Come si rileva dalla Tab.1 vi è un accordo sostanziale dei valori medi dei caratteri identificativi di questo lavoro con quelli di letteratura (Tab.1). Per differenziare Formica polyctena e Formica aquilonia si è trovato utile l’uso di matrici 2×2 i cui elementi corrispondano ai dati anatomici di Tab. 1 come segue: a11: LGU; a21: nCH; a12: nGUL; a22: nPN. Il valore del determinante di queste matrici -dato da (a11 x a22 – a21 x a12)- consente di discriminare con un livello di probabilità superiore al 95% tra le specie suddette. Ad esempio, utilizzando i dati medi di Tab. 1 il valore del determinante per Formica polyctena vale 10,1 e quello per Formica aquilonia 911,3. Questo criterio di differenziazione permette anche una rappresentazione grafica in quanto il valore del determinante della matrice così costruita corri­sponde all’area del poligono identificato su un piano cartesiano dalla somma dei vettori (a11–a12) e (a21-a22).

Tab. 1. Valori dei caratteri per la classificazione di Formica polyctena, Formica aquilonia, Formica lugubris da letteratura ed in base a questo lavoro. Fonti: Douwes, 1981; Seifert, 2007. nCH: numero di peli eretti su metà della parte posteriore del capo; nPN: n. peli eretti su metà pronoto; LPN: lunghezza (micron) del pelo più lungo alla voce precedente: nMET: numero peli sull’area del metapleuron come definita da Seifert, 2007; LMET: lunghezza del pelo più lungo alla voce precedente; nGU: numero peli parte inferiore del capo; LGU: lunghezza del pelo più lungo alla voce precedente; !,96*SD: intervallo di confidenza pari a 1,96 volte la devizione standard; SD: deviasione standard dei dati. I dati di questo lavoro sono calcolati sulle medie di più formicai per ciascuna specie. Per ogni formicaio sono stati considerati un numero di esemplari superiore a 5 ed in ogni caso controllando che il valore medio si fosse stabilizzato entro il 10%. Il numero di esemplari considerati in questo lavoro è stato in totale di 400, dei quali 177 per Formica polyctena, 152 per Formica aquilonia e 71 per Formica lugubris. Per i criteri di misura si sono seguite le indicazioni di Seifert, 2007.

Formica Linnè subg. Coptoformica Mueller, 1923.

Formica exsecta Nylander, 1846.

Geonemia: nord-paleartica.

Passo S. Pellegrino (Prov. Trento, Cobelli, 1903); Cansiglio (Prov. Belluno, Carniel, 1988).

A: Nord: Pian de Bigontina, Cortina d’Ampezzo (1750); Cian Zopè, P.so Fal­zarego, Cortina d’Ampezzo (1750); Rif. Dibona, Cortina d’Ampezzo (2080); Cima Gogna (1510); Penes del Falzarego, Cortina d’Ampezzo (2100); Picco di Zonia, Passo Giau (2280); costa Popera, Misurina (1740); P.so Mauria (1300); Paludetto di Misurina, Auronzo (1730); P.so M. Croce Comelico (1630-1750); da Botestagno a Ra Stua, Cortina d’Ampezzo(1580-1800).

Centro: Passo Duran (1450); Fusine di Zoldo (1350); Val Franzedàs, Rocca Pietore (1900); Ronc di Laste (1600); da Forc. d’Alleghe a Rif. Coldai (1820- 2100); laghetto di Col Vesco, Arabba (2100); Passo Giau, versante di Selva di Cadore (2100); P.so Pordoi, versante Arabba (1710-1750); P.so Fedaia, Rocca Pietore (2150).

Sud: Casera Col Formiga, Cansiglio (1000); (1980); Bocchette, M. Grappa (1340); M. Avena, Pedavena (1100-1250); Le Ei di Lamon (1200); Vincheto di Cellarda (250).

Prov. Trento: Val Veneggia (1750); Fuchiade di Soraga (1980); lago Colbri­con inf. (1900), Malga Ces, S. Martino di Castrozza (1650).

Prov. Vicenza: M. Rivon, Grappa (1540);

Prov. Bolzano: da Pso Campolongo a Rif Cherz (1800-1890); L. Valparola (2260).

Formica Linnè subg. Raptiformica Forel, 1913.

Formica sanguinea Latreille, 1798.

Geonemia: sud-paleartica.

Cansiglio (Prov. Belluno, Finzi, 1923); Caneva di Vittorio Veneto (Prov. Trevi­so, Grandi, 1935); Cansiglio (Carniel, 1988). Foresta di Somadida, Auronzo di Cadore (Prov. Belluno, Mezzavilla, 2017). Col Duro, Vodo di Cadore (Prov. Belluno, Mezzavilla, 2019)

A: Nord: Forc. Cibiana (1500); P.so di S. Antonio, Danta (1480); Costalta (1250); P.so Mauria, Lorenzago di Cadore (1300).

Centro: Goima di Zoldo (1250); Forc. Cibiana (1530); Fornesighe di Zoldo (980); Gosaldo (1140); Cornigian di Forno di Zoldo (1250); Fornesighe di Forno di Zoldo (980); Palafavera di Zoldo Alto (1450); Tiser di Rivamonte (950); Val di Gares, Canale d’ Agordo (1020-1350); sentiero Falcade- Fal­cade Alto (1320); Tabiadon di Sappade di Caviola (1220); sentiero da Passo Duran a Rif. Carestiato (1800).

Sud: Casera Col Formiga, Pian Cansiglio (1000); S. Donato di Lamon (1000); Le Ei di Lamon (1200); Col Melon, Pedavena (1050); Col Perer, Arsiè (1300); loc. Forcelletto, M. Grappa (1410); Col Boffat, V. Seren (540); loc. Mattiet, V. Seren (410); M. Artent, Lentiai (1050); Norcen di Pedavena (400).

Prov. Trento: Sagron del Mis (1050); Busini di Canal S. Bovo (1100-1300); Passo Cereda (1300); Sagron del Mis (1060); Fiera di Primiero (870); S. Martino di Castrozza (1600); Valpiana di V. Noana, Primiero (1150); V. Giasenozza, Primiero (1250); da Castel Tesino a P.so Broccon (1180-1320); Refavaie, Canal S. Bovo (1120), Val Canali, Primiero (1100); Bellamonte, Predazzo (1370).

Formica Linnè subg. Serviformica Forel, 1913.

Formica cinerea Mayr, 1853.

Geonemia: centro Europa; Appennini; caucasica.

Primiero (Prov. Trento, Gredler, 1858). Vincheto di Cellarda, Feltre (Mezza­villa, 2018).

A: Centro: Val di Gares, Canale d’ Agordo (1020).

Formica fusca Linnè, 1758.

Geonemia: paleartica.

Passo S. Pellegrino (Prov. Trento, Cobelli, 1903); Marmolada; Passo tre Cro­ci; Pramper; Piani Eterni (Vette feltrine); Popera; Fedaia; P.so Broccon; Penia (Prov. Belluno, Marcuzzi, 1956); Val di Pose, Borso del Grappa (1360-1520); Cima M. Grappa, versante Borso del Grappa (1590) (Prov. Treviso, Brocchi Colonna et al., 1994). Vincheto di Cellarda, Feltre (Mezzavilla, 2018). Foresta di Somadida, Auronzo di Cadore (Prov. Belluno, Mezzavilla, 2017).

A: Nord: presso lago Scin, Cortina d’Ampezzo a (1340); torbiera V. di Campo di Danta ( 1350); V. Digon, S. Nicolò Comelico (1470); Costalissoio (1230); P.so Mauria (1300); Palus S. Marco, Auronzo (1300); da Cima Banche a Forc. Lerosa, Cortina d’Ampezzo (1500-2000).

Centro: Podenzoi di Longarone (810); da Passo Duran a Goima (1600- 1250); Forcella Cibiana (1500); Val Franzedàs, Rocca Pietore (1900); da Forcella d’Alleghe a Rif. Coldai (1820-2100); laghetto di Col Vesco, Arabba (2100); da Cornigian di Forno di Zoldo a Forc. Cibiana (1250-1516); Cibia­na di Cadore (1010); Palafavera di Zoldo Alto(1450); Colle S. Lucia (1440);

Tiser di Rivamonte (950); Passo Giau versante di Selva di Cadore (2100); Val di Gares, Canale d’ Agordo (1100-1350); co S.S: del Passo Valles (1381- 1640); sentiero Falcade- Falcade Alto (1320).

Sud: Plois, Pieve d’Alpago (850); Pieve d’Alpago (650); Irrighe, Chies d’Al­pago (880); Casera Ere, S. Gregorio (1250); Le Ei di Lamon (1200); S. Do­nato di Lamon (950); Fastro di Arsiè (450); Mas di Sedico (370); Cugnan di Belluno (580); Pullir di Cesiomaggiore (350); Col Perer, Arsiè (1300); Porcen di Seren del Grappa (350); Agana di Fonzaso (270); Vincheto di Cellarda (260); Moldoi di Sospirolo (490); Case Barp di Sospirolo (650); Bocchette, M. Grappa (1340); loc. Mattiet, V. Seren (410); Canal di Feltre (220); Canalet di Pedavena (350); Col Melon, Pedavena (1100); Le Ei di Lamon (1200); V. Faont, Pedavena (310); Colderù, Lentiai (450); La Cal­cola, Alano (510); Monfenera, Alano (860).

Prov. Treviso: Fregona (450); Val di S. Liberale, M. Grappa (560); Pianez­ze, M. Cesen (1450).

Prov. Vicenza: Col Fagheron, M. Grappa (1250); Loc. Lepre, M. Grappa (1190); Val d’Oro, M. Grappa (1250), Cima Grappa (1500).

Prov. Trento: Sagron del Mis (1040); P.so Broccon (1600); Passo Cereda (1300); Baita Segantini, Passo Rolle (2200); Sagron (1060); Villa Welsperg, Primiero (1020); Fiera di Primiero (870); V. Noana, Primiero (1100); lago Colbricon inf. (1900); versante sud Cavallazza (Passo Rolle) (2100); Refa­vaie, Canal S. Bovo (1120); sentiero da S. Martino di Castrozza a L. Calaita (1550-1610); Torbiera Bellamonte, Predazzo (1370).

Formica cunicularia Latreille, 1798.

Geonemia: euro caucasica.

Primiero (Prov. Trento, Gredler, 1859); pendici M. Grappa (375) Romano d’Ezzelino (Prov. Vicenza); Costa della Chiesa (540), Col del Puppolo (925), Borso del Grappa (Prov. Vicenza, Brocchi Colonna et al., 1994). Vincheto di Cellarda, Feltre (Mezzavilla, 2018).

A: Centro: Podenzoi di Longarone (750); La Valle Agordina (1250); Val Fran­zedàs, Rocca Pietore (1950); Casera Pescol, Val Tovanella (1100).

Sud: Roncoi di S. Gregorio (900); Casere Ere, S. Gregorio (1200); Col Me­lon, Pedavena (1050); Fiere di Pedavena (610); Cesiomaggiore (450); Col Perer, Arsiè (1300); V. Schievenin (350); Canalet di Pedavena (340); Poden­zoi di Longarone (750); Val Lamen, Feltre (740); Cergnai, S. Giustina Bel­lunese (460); Dorgnan, Cesiomaggiore (430); Zermen di Feltre (350); M. Artent, Lentiai (1060).

Prov. Treviso: Fregona (380); M. Pizzoc, Cansiglio (1530); Valdobbiadene (250); Col Formigher, Longhere, Vittorio Veneto (700); S. Pietro in Feletto (220).

Prov. Trento: Passo Cereda (1300); Le Vederne, Primiero (1020), P.so Gob­bera (720); Bellamonte, Predazzo (1730).

Prov. Pordenone: Casso (610).

Prov. Vicenza: loc. Costa, Valbrenta (190); strada da Valstagna a Foza (160).

Formica gagates Latreille, 1798

Geonemia: mediterranea, Asia centrale.

Pendici M. Grappa (250-420), Romano d’Ezzelino (Prov. Vicenza, Brocchi Co­lonna et al., 1994). Vincheto di Cellarda, Feltre (Mezzavilla, 2018).

A: Sud: S. Donato di Lamon (950); Cesiomaggiore (450); Canalet (Pedavena) (360); Fiere di Pedavena (610); (280); Agana di Fonzaso (270); V. di Schie­venin (350); Canalet di Pedavena (350).

Prov. Treviso: Fregona (450); da Longhere a Col Formigher, Vittorio Veneto (300-700); Stramare di Segusino (550).

Prov. Vicenza: Valle di S. Felicita, M. Grappa (280); loc. Merlo, Valbrenta (160).

Formica lemani Bondroit, 1917

Geonemia: boreo-alpina, paleartica. Presente nei Pirenei e Caucaso.

Val di Pose, Borso del Grappa (1260-1520); Cima M. Grappa, versante Borso del Grappa (1590) (Prov. Treviso, Brocchi Colonna et al., 1994). Foresta di Somadida, Auronzo di Cadore (Prov. Belluno, Mezzavilla, 2017).

A: Nord: Passo Giau, pizzo di Zonia (2250); Pocol di Cortina d’Ampezzo (1680); V. di Vissada di V. Visdende (1340); da Cima Banche a Forc. Lerosa, Cortina d’Ampezzo (1500-1950).

Centro: Zingari alti di Falcade (1750); co S.S. Passo Valles (1910); sentiero da Passo Duran a Rif. Carestiato (1850).

Prov. Trento: P.so Rolle (1980); Val Veneggia (1700); S. Martino di Castroz­za (1600); L. Calaita (1600). Prov.

Bolzano: V. Fiscalina (1800); P.so Campolongo (1870).

Nota. Seppa et al. (2011) hanno dimostrato come Formica lemani si differenzi da Formica fusca per caratteri morfologici, composizione degli idrocarburi cutico­lari e analisi del DNA mitocondriale.

Formica rufibarbis Fabricius, 1793.

Geonemia: euro- siberiana; caucasica.

A: Centro: Cornigian di Forno di Zoldo (1250); Rucavà di Colle S. Lucia (1330); Malga Ciapela, Rocca Pietore (1440).

Sud: Plois, Pieve d’Alpago (880); Roncan, Belluno (600); Col Perer, Arsiè (1300); Fiere di Pedavena (610).

Prov. Bolzano: Monte Cherz (1800).

Formica selysi Bondroit, 1918.

Geonemia: Pirenei; sud Francia, Alpi fino a 13 ° Long. Est, Appennini.

A: Nord: Val di Londo di V. Visdende (1340).

Centro: Mezzocanale di Forno di Zoldo (610).

Sud: Masiere di Vedana, Sospirolo (380); Vincheto di Cellarda, greto del f. Piave (260); V. di Schievenin (350); Mezzocanale di Forno di Zoldo (610); greto T. Stizzon a Caupo, Seren d. Grappa (340).

Prov. Vicenza: Valle di S. Felicita, M. Grappa (250).

Formica clara Forel, 1886.

Geonemia: Europa centrale, Asia centrale.

A: Centro: Pizzo di Zonia, Passo Giau (2250; numerosi formicai sul versante Selva di Cadore); da Malga Ciapela a Val Franzedàs, Rocca Pietore (1450- 1900); da Ronc di Laste a Val Davedino (1510-1800).

Sud: Porcen di Seren d. Grappa (490).

Nota. Specie riconosciuta da Seifert (1997). La determinazione è stata effettua­ta seguendo Seifert 2009.

La prima segnalazione per l’Italia è di Rigato e Toni (2011) seguita da quella di di Glaser et al. (2012) per la Val Muestair al confine tra Provincia di Bolzano e Svizzera.

Polyergus Latreille, 1850.

Polyergus rufescens (Emery, 1906).

Geonemia: europea.

Col del Puppolo (925), Borso del Grappa (Prov. Treviso, Brocchi Colonna et al., 1994).

Discussione

L’area esaminata rappresenta un transetto in direzione Nord-Sud tra il centro della catena alpina orientale e la pianura veneta e costituisce il punto di incon­tro tra l’area mediterranea e quelle alpina e centro-nordeuropea, il che contri­buisce a generare un gradiente nella ricchezza del numero di specie (Tab. 2) e – come si vedrà più avanti – nello spettro delle geonemie. Sulla base dei dati di letteratura e delle indagini condotte nell’ambito del presente lavoro le specie individuate sono 75, delle quali 59 entro i confini amministrativi della Provin­cia di Belluno; quest’ultimo dato è pari a circa il 21% della fauna italiana ed al 57% di quella del Veneto (Scupola, 2018). Circa l’80% per cento delle specie è concentrato nel 18 % dell’area esaminata – un rapporto quasi paretiano- nel settore a sud-est compreso tra il versante sud delle vette feltrine, la Val Brenta e le propagini meridionali del Grappa fino a Borso del Grappa. L’incremento delle nuove segnalazioni per la provincia bellunese, è in parte dovuto alle re­centi revisioni tassonomiche, ad esempio quelle relative al genere Tetramorium, che hanno comportato il riconoscimento di nuove specie anche per l’area esa­minata. Inoltre vi è ancora la necessità di verificare presenza e diffusione di specie elusive, come quelle appartenenti ai generi Leptothorax e Temnothorax ed ai loro parassiti sociali, peraltro già rilevate nella vicina Provincia di Bolzano (Hellrigl, 2003).

Tab. 2. Distribuzione delle specie nelle zone considerate in questo lavoro.

Con “Nord” della Provincia di Belluno sono indicate nel testo le Unioni Mon­tane (UM) della Valle del Boite, del Centro Cadore e del Comelico-Sappada, con una superficie complessiva di circa 1256 kmq; con “Centro” le UM Agordi­na e Cadore-Longaronese-Zoldo (circa 1131 kmq); con Sud le UM del Feltrino, Belluno-Ponte nelleAlpi, Alpago e Val Belluna (circa 1287 kmq). Con Prov. di Treviso si intendono le pendici meridionali della sinclinale Grappa-Cesen- Cansiglio. Con Prov. di Vicenza il canale del Brenta e la parte vicentina del M. Grappa per un totale circa 550 kmq. Con Prov. di Trento il bacino del T. Cismon e della parte superiore del T. Travignolo (circa 414 kmq). Si veda al riguardo la Fig. 1.

Geonemie e valenze ecologiche

Lo spettro delle geonemie, per le quali ci si è avvalsi di Seifert 2007, Giaca­lone & Moretti 2001, Czechowski et al., 2002, Radcenko et al., 2010, va­ria gradualmente lungo un asse Nord/Sud (Tab. 3). Le specie boreo-alpine e alpine-appenniniche sono il 13% nel Nord della Provincia di Belluno, il 7% nelle aree indagate in questo lavoro della Provincia di Trento, il 9 % nell’area indicata come Sud della Provincia di Belluno e comprese tra 5% e 4 % nell’orlo pedemontano appartenente rispettivamente alle Province di Treviso e Vicenza. Speculare è l’andamento delle specie mediterranee che sono rispettivamente il 3 % ed il 4 % nell’area Nord e Sud della Provincia di Belluno, il 3 % per l’area qui esaminato del Trentino, ma il 16% ed il 30% per le parti trevigiane e vicentine considerate.

Tab. 3. Distribuzione percentuale dellle geonemie ripartite per aree. Riguardo queste ultime si veda la Fig. 1 e la didascalia della Tab. 2.

Questo andamento è riferibile al gradiente di temperatura che si rileva nell’area nell’area campionata: nell’area indicata come Nord della Provincia di Belluno la temperatura media annuale è generalmente compresa tra 5° e 7°C mentre in quella Sud l’intervallo è pari a 7-9°C per quote superiori ai 500 metri e 10°-11 °C per quote inferiori. L’orlo meridionale della dorsale M. Grappa- M. Cesen- Col Visentin risente di un clima di tipo mediterraneo con valori medi compresi tra 11 e 13°C (aa.vv., 2015). L’influenza della temperature e dell’altitudine sulle comunità, in particolare quelle vegetali, è considerata almeno fin dal Tableau physique di von Humboldt (1807) e nel caso delle formiche dalle osservazioni del Mayr (1855). La temperatura media annua della Provincia di Belluno è cresciuta dal 1980 di circa 1°C (aa.vv., 2015), quindi gli areali di distribuzione di alcune specie di formiche potrebbero subire spostamenti sia orizzontali che verticali. Ci si può attendere ad esempio che ulteriori aumenti di temperatura rendano possibile l’ingresso nella parte bassa del vallone bellunese di specie come Messor ibericus e Pheidole pallidula, il cui limite inferiore è circa 12-14° (Seifert, 2007); parimenti specie di ambito alpino e stenoterme quali Formica aquilonia, Formica lugubris, Formica polyctena potrebbero spingersi a quote an­cora più elevate delle attuali (Fig. 2).

Fig. 2. Distribuzione delle stazioni di Formica aquilonia (A), Formica lugubris (B), Formica polyctena (C) in funzione dell’altitudine per l’area in esame. Il valore del 25° percentile è rispettivamente (valore in metri): 1465, 1550, 1350; quello del 75°: 1765, 1895, 1750.

Poiché questi ultimi Taxa sono localmen­te abbondanti e relativamente facili da raccogliere, potrebbero essere utilizzati come specie-sentinella per monitorare tali cambiamenti.

L’orlo pedemenontano meridionale ed il canale del Brenta costituiscono un con­fine piuttosto netto rispetto al resto della Provincia anche per quanto riguarda la composizione delle comunità mirmecologiche, esemplificato dall’indice di similarità di Soerensen (Tab. 4), come peraltro si poteva supporre in base ai dati della temperatura media di questa zona. Una situazione diversa si ha con­frontando la Provincia di Belluno con le aree alpine vicine: l’indice citato vale 0,67 per il Sud Tirolo (Hellriegel, 2003), 0,72 per lo Sciliar (Glaser, 2008), 0,68 per la Carinzia (Rabitsch,1999) e 0,73 per la Slovenia (Bracko, 2006).

Tab. 4. Indice di diversità di Sorensen relativo ai Taxa rilevati in differenti areali dell’area campionata in questo lavoro.

La distribuzione dei Taxa in funzione delle preferenze ecologiche mostra nella parte settentrionale dell’area esaminata una prevalenza degli ambiti forestali, gradualmente sostituiti in direzione sud da ambienti aperti e boschi radi i quali ultimi finiscono per essere dominanti nei versanti prealpini medidionali ed oc­cidentali (Tab. 5, vedi anche Brocchi Colonna & Foddai, 1994).

Tab. 5. Distribuzione percentuale delle specie in funzione degli habitat. Per le valenze ecologiche ci si è riferiti a Seifert 2007, Czechowski et al., 2002, Giacalone & Moretti, 2001, Blatrix et al., 2013.

Le Formicinae sono la sottofamiglia più rappresentata entro i confini della Pro­vincia di Belluno, in accordo con quanto rilevato nella Prov. di Bolzano, ma vi è un aumento progressivo delle Myrmicine in direzione Sud fino a che queste diventano dominanti nei versanti meridionali appartenenti alle Province di Vi­cenza e Treviso, situazione quest’ultima comune a quella complessiva del Nord Italia (Tab. 6).

Tab. 6. Distribuzione percentuale delle Sottofamiglie in Prov. Belluno (questo lavoro), Prov. Bolzano (Hellrigl, 2003), Nord Italia (Poldi et al., 1995). Per area Nord, Centro e Sud si intendono le aree della Provincia di Belluno come in Fig. 1.; con “Area meridionale indagata” si intende qui non solo l’Area Sud bellunese ma anche le aree indagate in quewsto lavoro delle Provincie di Treviso e Vicenza.

Lungo l’asse Nord/ Sud vi è una progressiva sostituzione delle Formicinae-costiuite per lo più da specie di dimensioni maggiori- con Myrmicinae, ge­neralmente rappresentate da Taxa complessivamente più piccoli. Tutto que­sto si riflette in un gradiente nelle dimensioni corporee delle specie raccolte (Tab. 7).

Tab. 7. Percentuali di specie con lunghezza media del corpo delle operaie delle specie presenti nell’area Nord e Sud (quest’ultima indica in questo caso anche le aree indagate delle Prov. di Treviso e Vicenza). Dati relativi alla lunghezza da Della Santa (1994), Cushman et al., (1993) e da dati personali. Il numero di specie considerate è di 34 per l’area Sud e 26 per quella Nord. Il test chi-quadro applicato è significativo a livello P=0,05.

La compresenza nelle due aree considerate di due gruppi con dimensioni medie differenti si riflette nella forma binodale delle distribuzioni (Fig. 3). Va notato che all’interno delle singole specie non sono state riscontrate in questo lavoro variazioni significative delle dimensioni corporee in funzione dell’altitudine e della latitudine. Collegata alla diversa composizione in Sottofamiglie è anche la dimensione delle colonie, mediamente assai più numerose in individui nella parte nord (Fig. 4).

Le regolarità appena osservate si possono considerare come prioprietà emer­genti da un insieme di interazioni tra strategie riproduttive, comportamenti delle specie e loro interazioni con l’ambiente biotico e abiotico che le circonda (Huggett, 1998).

Fig. 3. Percentuali di specie in funzione della lunghezza del corpo delle operaie (valori medi in mm) per le aree Nord e Sud. Dati da Della Santa 1994; Blackburn 1999 e da misure personali.
Fig. 4 Distribuzione della numerosità delle colonie nelle aree Nord e Sud. Gli intervalli di numerosità sono in scala logaritmica; 1: <100 esemplari come operaie; 2: 101-1000; 3: 1001-104 etc.. Dati da Seifert 2007; Blartrix et al., 2013.

Conclusione

L’area campionata costituisce un transetto tra la dorsale delle Alpi orientali meridionali e la pianura veneta. Ai suoi estremi meridionali prevalgono le spe­cie a geonemia mediterranea ed in quelli settentrionali quelle boreo- alpine e centro-nord europee. Il fattore chiave nel determinare questa distribuzione è il gradiente di temperatura media annuale. La dimensione delle specie mostra un incremento da Sud a Nord.

L’evoluzione della tassonomia delle Formicidae ha comportato la scoperta di nuove specie spesso criptiche la cui diffusione nell’area in esame andrà verifi­cata ulteriormente. La presenza di specie elusive quali quella appartenenti ai generi Leptothorax e Temnothorax e dei Taxa loro parassiti sociali dovrà essere approfondita.

Ringraziamenti

Si ringraziano i due anonimi revisori che con i loro suggerimenti e correzioni hanno permesso di migliorare questo lavoro.

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