Riassunto
Vengono descritte le fasi di sviluppo di Eucypraedia (Pacaudia) laevigata Dolin & Pacaud, 2009 mediante descrizione di quattro esemplari provenienti dall’Eocene medio (Luteziano) di “Cava
Grola” di Cornedo Vicentino (Vicenza, Italia).
Abstract
Developmental stages of Eucypraedia laevigata Dolin & Pacaud, 2009 (Mollusca, Cypraeoidea)
The development phases of Eucypraedia (Pacaudia) laevigata Dolin & Pacaud, 2009 of four specimens coming from the Middle Eocene (Luteziano) of “Cava Grola” from Cornedo Vicentino (Vicenza, Italy) are here described.
Introduzione
Eucypraedia (Pacaudia) laevigata Dolin & Pacaud, 2009, rinvenuta negli strati eocenici (Luteziano) di “Cava Grola”, è una specie di recente istituzione, nota precedentemente solo con un unico esemplare depositato al Museo di Storia Naturale di Parigi con numero MNHN A26058 (Fig. 1).
Il ritrovamento di esemplari giovanili di Cypraeoidea fossili è da considerarsi estremamente raro. Relativamente al genere Eucypraedia Schilder, 1939 sono noti esemplari giovanili solo di E. cfr. georgii (Defrance, 1826) e E. gervillii (Sowerby, 1825), provenienti dall’Eocene medio (Luteziano) di Cotentin (Francia) (Gain et alii 2012, pag. 243 Fig. 175 e pag. 255 Fig. 193-194).
Il presente contributo si propone di segnalare ulteriori esemplari di Eucypraedia (P.) laevigata Dolin & Pacaud, 2009 provenienti da “Cava Grola” ma soprattutto di aggiungere informazioni relative alla sua ontogenesi.
Cenni geopaleontologici
Il giacimento fossilifero di “Cava Grola” di età luteziana (Eocene medio), situato sul versante destro della Valle dell’Agno presso Cornedo Vicentino (Vicenza, Italia), è conosciuto fin dal 1900 attraverso le note di Dal Lago (1900:142 e 1901:17).
Numerosi sono i contributi paleontologici eseguiti sulla fauna di “Cava Grola” di cui ricordiamo brevemente: Oppenheim(1902) e Airaghi (1905) per gli echinidi, Mietto (1975) per i molluschi e Beschin et al. (2012) per i crostacei.
Gli esemplari della presente nota provengono dallo strato vulcano-detritico denominato “Grola D” (Beccaro & De Angeli 2001:41) (Fig. 2), ora completamente asportato dai lavori di cava.
Il genere Eucypraedia
Eucypraedia Schilder, 1939 si caratterizza per avere una conchiglia moderatamente grande, allungata ma soprattutto per la sua evidente costolatura solamente ad orientamento spirale, al massimo con obsolete linee di accrescimento assiali (Schilder 1939:190, Wenz 1938-1944:1003, Fig. 2881).
Il genere è noto dall’Ypresiano inferiore (Eocene) di Corbières (Aude, Francia) con E. martinez Dolin & Aguerre, 2016, fino all’Eocene superiore.
Ha il suo massimo sviluppo durante il Luteziano (Eocene medio) di Francia con 8 specie (Gain et alii 2012:199).
Con E. multicarinata (Dall, 1890) riscontrata nell’Eocene superiore di Florida, Mississippi, Colombia e Perù raggiunge la massima distribuzione geografica (Dolin 1991).
Eucypraedia Schilder, 1939 è noto anche nel Luteziano (Eocene) del Vicentino con due specie (Quaggiotto & MEllini 2008:52, Dolin & Pacaud 2009:296):
– Eucypraedia (P.) laevigata Dolin & Pacaud, 2009, finora riscontrata solamente in “Cava Grola” presso Cornedo Vicentino (Vicenza, Italia)
– Eucypraedia parisiensis (Schilder, 1931) proveniente da “Cava Albanello” di Nogarole Vicentino (Vicenza, Italia).
Materiale
Gli esemplari esaminati sono conservati nel Museo Civico “D. Dal Lago” di Valdagno, Vicenza (acronimo: MCV).
Nel testo si farà riferimento ai seguenti parametri biometrici espressi in mm: L = lunghezza, W = larghezza, H = altezza.
Parte sistematica
Per la posizione sistematica si è seguito quanto indicato da Schilder & Schilder (1971:24).
Clade Litthorinimorpha Pchelintsev, 1963
Superfamiglia Cypraeoidea Rafinesque, 1815
Famiglia Pediculariidae Adams & Adams, 1854
Sottofamiglia Cypraediinae Schilder, 1927
Genere Eucypraedia Schilder, 1939
Specie tipo: Cypraea sulcosa Lamarck, 1802.
Sottogenere Pacaudia Gain et alii, 2012
Specie tipo: Eucypraedia (Pacaudia) expolita Gain et alii, 2012 proveniente dal Luteziano superiore di Cotentin (Francia).
Eucypraedia (Pacaudia) laevigata Dolin & Pacaud, 2009
Tav.1, fig. a1, a2, b1, b2, b3, c1, c2, c3, d1, d2 e d3
2009 Eucypraedia laevigata Dolin & Pacaud, pag. 306, tav. VIII, fig. 13-15.
2012 Eucypraedia (Pacaudia) laevigata Dolin & Pacaud – Gain et alii pag. 257.
2016 Eucypraedia laevigata Dolin & Pacaud – Dolin & Aguerre pag. 21.
Località tipo: “Cava Grola”, Cornedo Vicentino (Vicenza, Italia).
Strato tipo: Luteziano (Eocene medio).
Materiale: quattro esemplari provenienti dalla località tipo (Eocene medio) di “Cava Grola”:
MCV 18/04, Tav. 1 Fig. a1 e a2, esemplare giovanile (fase di “bulla”), dimensioni: L = 11.5, W = 6.6, H = 5.2,
MCV 18/05, Tav. 1 Fig. b1, b2 e b3, esemplare giovanile (fase di “bulla”), dimensioni: L = 30.6, W = 16, H = 13.3,
MCV 18/06, Tav. 1 Fig. c1, c2 e c3, esemplare sub-adulto, dimensioni:
L = 37.7, W = 21.3, H = 18.5,
MCV 18/07, Tav. 1 Fig. d1, d2 e d3, esemplare adulto, dimensioni:
L = 39.2, W = 21, H = 18.4.
Descrizione
L’esemplare MCV 18/04 (vedere Tav. 1 Fig. a1 e a2), ancora in fase di crescita, rappresenta una fase giovanile denominata “bulla” con dimensioni di circa 1/4 delle dimensioni finali (L = 11,5 mm contro circa 40 mm).
La conchiglia, fortemente piriforme se non “eratoide”, ha estremità anteriore molto allungata e spira umbilicata con presenza parziale della protoconca. Purtroppo lo stato di fossilizzazione non ci permette una analisi più dettagliata della sua scultura (Fig. 3).
La teleoconca presenta una sua caratteristica scultura giovanile composta da circa 17 principali costolature spirali, meglio osservabile nel dorso, ove le costole sono intervallate da 3 filetti anch’essi spirali, il più centrale dei quali, talvolta, risulta leggermente più forte. Sulla parte posteriore della base si notano, all’interno della costolatura principale, dei filetti assiali che ricordano la scultura “cancellata” del genere Cypraedia.
L’esemplare MCV 18/05 (tav.1 Fig. b1, b2 e b3), maggiormente allungato, rappresenta anch’esso una fase giovanile, denominata “bulla” e le sue dimensioni sono circa 2/3 delle dimensioni finali (L = 30,6 mm contro circa 40 mm). Possiede spira umbilicata ma la protoconca è già coperta dalla teleoconca.
La base convessa è coperta da una caratteristica scultura giovanile (similmente all’esemplare precedente) composta da 23 principali costolature spirali, intervallate da 3 filetti anch’essi spirali (Fig. 4).
Questa peculiare scultura è estesa su tutta la base e solamente nella parte posteriore cinque di queste costolature spirali raggiungono il labbro destro. Nel resto del dorso (anche se parzialmente conservato come modello interno) questa scultura tende a svanire lasciando una superficie liscia.
La base e la parte conservata del dorso fa intravedere deboli “intervalli” assiali di crescita.
L’esemplare MCV 18/06 (Tav. 1 Fig. c1, c2 e c3), piriforme a dorso liscio, rappresenta un sub-adulto, in una fase denominata “bulla”, con dimensioni quasi definitive (L = 37.7 mm).
Esso mostra quasi tutti i caratteri della specie adulta. La base ben convessa è coperta da 22 costolature spirali, le quali si arrestano al limite del dorso, eccezion fatta per 3-4 costolature posteriori che raggiungono il limite del labbro destro.
Le 22 principali costolature spirali in questo esemplare diventano fortemente rilevate sulla base mentre la caratteristica scultura giovanile a spirale composta da 3 filetti, visibile nella fase di “bulla”, qui non è visibile, mentre rimangono impercettibili gli “intervalli” assiali di crescita.
Solamente i primi 7-8 denti columellari ben si riconoscono, gli altri formano un tutt’uno con le costolature principali.
La columella è liscia, tranne posteriormente dove la caratteristica scultura giovanile è presente fra le 7-8 costolature principali con traccia dei filetti che le intervallano (Fig. 5).
Il labbro destro non è ancora completo dato che nella parte anteriore possiede solamente 7 denti, il resto del labbro si presenta ancora spigoloso perché non ancora formato.
La fossula è già definitivamente delineata, molto ridotta, liscia e incavata.
La sponda terminale (terminal ridge) è quasi completa; essa viene raggiunta da 2 nervature oblique.
Infine l’esemplare MCV18/07 (Tav. 1 Fig. d1, d2 e d3), con dimensioni L= 39.2 mm, rappresenta un adulto.
Esso si presenta piriforme ad apertura stretta e parallela, dorso liscio, base convessa con 23 costole spirali ben rialzate, non intervallate da filetti giovanili. Queste si prolungano su tutta la base fino al margine del dorso, posteriormente solo due costole si allungano e idealmente raggiungono il labbro destro.
Anche in questo esemplare i denti columellari anteriori sono meglio definiti mentre gli altri sono collegati alle costolature spirali; posteriormente si notano 3-4 denticoli posti sul bordo del canale posteriore.
Il labbro destro, a sezione rettangolare ben spigolosa, è rialzato sul dorso e possiede 37 denti equidistanti che si arrestano sul dorso appena oltre il margine del labbro stesso.
Anteriormente esso risulta inclinato ma non appiattito, mentre posteriormente risulta piegato a sinistra.
Il canale anteriore è poco profondo mentre il canale posteriore è coperto dal labbro destro che gli fa assumere una uscita inclinata.
La columella è liscia e solamente in prossimità del canale posteriore si notano 3 costolature principali della scultura giovanile.
La fossula è molto ridotta, liscia e incavata.
La sponda terminale (terminal ridge) come nell’esemplare precedente viene raggiunta da 2 nervature oblique.
Discussione
La scultura giovanile riscontrata negli esemplari MCV 18/04, MCV 18/05 e MCV 18/06, composta da una costolatura spirale principale (circa 22 costole nell’esemplare MCV 18/06) intervallata da un’altra costolatura minore formata da 3 filetti, ci permette di unire i tre esemplari giovanili, due nella fase di “bulla” e uno sub-adulto.
Nell’esemplare più piccolo MCV 18/04 (Fig. 3 e Tav. 1 Fig. a1 e a2, L = 11.5 mm) questa caratteristica scultura ricopre sia la base che il dorso, mentre nell’esemplare di medie dimensioni MCV 18/05 (Fig. 4 e Tav. 1 Fig. b1, b2 e b3, L = 30.6 mm) ricopre la base interessando solo parzialmente la parte posteriore del dorso; la superficie rimanente è liscia proprio come negli esemplari adulti.
Il terzo esemplare, sub-adulto ancora nella fase di “bulla” MCV 18/06 (Fig. 5 e Tav. 1 Fig. c1, c2 e c3, L = 30.6 mm), si collega ai due precedenti poiché lascia ancora intravedere la scultura giovanile nella parte posteriore della columella, anche se possiede già quasi tutte le caratteristiche peculiari di Eucypraedia (P.) laevigata Dolin & Pacaud, 2009 (Fig. 1).
Inoltre evidenziamo che il labbro destro, non ancora completo, inizia la formazione dei denti dalla parte anteriore, esattamente il contrario di quanto visibile in Protocypraedia conigera (Martin, 1914, pag. 156, Tav. 5, Fig. 121), dove il completamento del labbro inizia dalla parte posteriore.
Nell’esemplare adulto MCV 18/07 (Tav. 1 Fig. d1, d2 e d3, L = 39.2 mm), la caratteristica scultura giovanile non è più riscontrabile se non nella parte posteriore dove due costole idealmente si allungano fino a quasi toccare il labbro destro. Tuttavia la correlazione con l’esemplare sub-adulto è evidente data la conpresenza in entrambi gli stadi della maggior parte delle caratteristiche “definitive” della specie.
Le uniche sculture giovanili finora note erano quelle di Eucypraedia cfr. georgii (Defrance, 1826) e E. gervillii (Sowerby, 1825), provenienti dall’Eocene medio (Luteziano) di Cotentin (Francia) (Gain et alii 2012, pag. 243 Fig. 175 e pag. 255 Fig. 193-194) anche se esse differiscono per l’assenza della seconda costolatura spirale intervallata a quella principale. Solamente E. gervillii (Sowerby, 1825) possiede talvolta un solo filetto spirale intervallato.
Tranne il passaggio fra protoconca e teleoconca, possiamo affermare con sicurezza di aver qui delineato l’ontogenesi di Eucypraedia (P.) laevigata Dolin & Pacaud, 2009 attestando che essa è caratterizzata da una propria peculiare scultura formata da una costolatura spirale principale intervallata da una seconda e minore scultura spirale composta da 3 filetti.
Conclusioni
Lo studio di quatto nuovi esemplari ben conservati, provenienti dalla medesima località dell’olotipo, ci ha permesso di delineare con sicurezza l’ontogenesi Eucypraedia (P.) laevigata Dolin & Pacaud, 2009.
Infatti la sua caratteristica scultura giovanile composta da una costolatura spirale principale intervallata da un’altra costolatura spirale minore formata da 3 filetti, riscontrata su tre esemplari giovanili, combinata con il caratteristico dorso liscio dell’esemplare adulto, ci consente di riunire i quattro esemplari e quindi di definire le fasi di sviluppo di Eucypraedia (P.) laevigata Dolin & Pacaud, 2009, precedentemente nota dal solo olotipo.
Ringraziamenti
Ringraziamo la dott.ssa Bernardetta Pallozzi conservatrice del Museo Civico “D. Dal Lago” di Valdagno (Vicenza) per aver messo a disposizione il materiale studiato.
Ringraziamo inoltre il dott. Jean-Michel Pacaud responsabile della Tipoteca del Museo Nazionale di Storia Naturale di Parigi per l’invio di materiale fotografico di confronto.
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