Biodiversità nelle lame (pozze d’alpeggio) della Foresta del Cansiglio (Veneto-NE Italia)

Attività SVSNBotanica e MicologiaBiodiversità nelle lame (pozze d’alpeggio) della Foresta del Cansiglio (Veneto-NE Italia)

Riassunto

Con questo lavoro sono presentati i risultati dello studio di alcune “Lame” della Foresta del Can­siglio. Le “Lame” sono delle pozze d’acqua di origine ombrotrofica che rappresentano l’unica forma di idrografia superficiale della Foresta stessa. Sono state analizzate le comunità vegetali, la flora vascolare, quella briofitica e quella micologica di 17 lame, sia della prateria che della foresta, da una quota di circa 900 m fino a circa 1500 m s.l.m. La ricerca evidenzia la notevole biodiversità floristica e vegetazionale delle “Lame” e offre dati per il monitoraggio nel tempo di questi ambienti e stazioni floristiche, al fine della loro salvaguardia e protezione.

Abstract

Biodiversity in the “lame” (ponds) in the Cansiglio Forest

This work reports the results of the study of some “Lame” (ponds) of the Cansiglio Forest. The “Lame” are water ponds of ombrotrophic origin which represent the only form of surface hydrography of the Forest itself. Plant communities, vascular flora, bryophytic and mycological flora of 17 “lame” were studied, both from the grassland and the forest, from an altitude of about 900 m up to about 1500 m asl. The research highlights the remarkable floristic and vegetational biodiversity of the “Lame”, and offers data for monitoring these environments and floristic stations over time in order to promote their safeguard and protection.

Introduzione

La Foresta del Cansiglio è un luogo di grande ricchezza in termini di biodiversità, storia geologica, caratteristiche climatiche, tipologie di suoli, morfologia carsica e presenza di tracce di storia antropica, tanto da essere protetta come Zona Speciale di Conservazione della Regione biogeografica alpina: ZSC IT 3230077-Foresta del Cansiglio, con D.M. 10-5-2019 (il SIC IT 3310006-Foresta del Cansiglio- Regione Friuli Venezia Giulia non rientra nell’area di studio). In questo lavoro vengono descritte l’origine e le principali caratteristiche delle pressochè uniche forme dell’idrografia superficiale del Cansiglio: le lame. Altrove, strutture simili vengono denominate “pozze d’alpeggio”. Esse rappresentano degli ambienti umidi ricchi di biodiversità sia vegetale che animale, che variano in funzione della morfologia, dei suoli e del clima della zona (Garlato & Borsato, 2016; Borsato, 2016). Ad alcune lame sono già stati dedicati degli studi in passato (Associazione Amici Del Giardino Botanico Alpino “G. Lorenzoni”, 2001; Dettoni, 1974; Lorenzoni, 1978; Marchiori et al., 1978; Marchiori & Razzara, 1979; Pavan, 1997; Pavan et al., 2000; Tomasella et al., 2014; Veneto Agricoltura, 2003; Veneto Agricoltura, 2010). In questo lavoro si intende proporre un inquadra­mento il più possibile completo, in quanto:

1. valuta sia la componente delle piante vascolari, che quella delle briofite e dei funghi, legate tra loro all’interno delle comunità igrofile e idrofile presenti appunto nelle lame;

2. le lame oggetto di ricerca si trovano sia all’interno della ZSC “Foresta del Cansiglio” che nelle immediate vicinanze, cioè sul M. Millifret e sul M. Piz­zoc;

3. sono state prese in considerazione 17 lame, sia della prateria che della foresta:

– 14 lame della prateria (AC2, AF5, AF7, AF11, AF18, AL2, G5, ML4, ML5, RV1, RV2, VA4, LM, LP)

– 3 lame della foresta (LCM, LF9, LF10). Per il significato dei codici si veda in “Materiali e metodi”.

Per ognuna di esse viene fornita una scheda descrittiva con i dati raccolti nel corso della ricerca, in modo da facilitare la consultazione. L’utilizzo di foto rende più immediato l’approccio fisionomico.

Quadro delle tutele naturalistiche

La Foresta del Cansiglio è una zona veramente speciale, gran parte del territorio è inserito nella Rete Natura 2000 e al suo interno ci sono numerose aree naturali protette. Viene qui presentato il quadro delle tutele naturalistiche attualmen­te esistenti nella parte veneta della Foresta stessa. Nella seguente tabella per ogni Riserva vengono riportati la denominazione, il codice WDPA (www.pro­tectedplanet.net), il codice EUAP, la tipologia, l’Organismo di gestione, l’anno di istituzione, e la superficie (Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana n°125 del 31-5-2010) e la provincia a cui appartiene.

Tab. 1. Quadro delle tutele naturalistiche.

Anche nella porzione Friulana della Foresta esistono 3 aree naturali protette:

– Riserva Naturale Integrale Pian de le Stele,

– Riserva Naturale Integrale Col Piova,

– Riserva Naturale Orientata Croseràz-Val Bona.

Area di studio

Per la descrizione dell’area di studio si fa riferimento a Borsato (2021): in questo lavoro sono riportate le principali e più significative caratteristiche geografiche, geologiche e climatiche della Foresta del Cansiglio.

Le lame: origine, caratteristiche, schede descrittive

Nel Cansiglio centro-occidentale, dove affiora la scaglia (calcare marnoso), il residuo della dissoluzione di questa roccia è piuttosto abbondante e rimane sul posto, “foderando” il fondo delle doline, rendendolo impermeabile. L’acqua piovana si accumula (origine ombrotrofica) formando delle pozze d’acqua

rotondeggianti: le “lame” o “lamarazzi” di origine naturale (De Nardi, 1978). La maggior parte delle lame presenti nella ZSC è però di origine artificiale: esse sono state costruite dall’uomo tappezzando il fondo di doline con argilla o con teli di polietilene allo scopo di accumulare acqua piovana per l’abbeveraggio degli animali domestici. Quando non c’era l’acquedotto, quest’acqua veniva utilizzata anche dall’uomo per comuni esigenze personali (Associazione Amici del Giardino Botanico Alpino del Cansiglio, 2001). Le lame sono zone umi­de con livelli dell’acqua molto variabili a seconda delle temperature esterne; in inverno la superficie o l’intera lama è congelata. D’estate, in periodi di siccità, alcune si prosciugano e le piante acquatiche radicanti sopravvivono nella forma terrestre (es. specie appartenenti ai generi Potamogeton e Callitriche) fino alle piogge successive. Oltre a questo, col perdurare del fenomeno carsico, a volte nel fondo della lama si apre un pertugio e l’acqua scompare. Per questi motivi una delle principali caratteristiche delle lame è la temporaneità. Altre caratteristiche sono l’esiguità delle dimensioni, l’elevato tenore di nutrienti dovuto all’apporto di sostanza organica da parte degli animali al pascolo (sia allevati che selvatici) e il pesante calpestio delle rive. Alcune lame vengono saltuariamente ripulite e di nuovo impermeabilizzate artificialmente: se da un lato ciò permette la soprav­vivenza della zona umida, dall’altro questo porta alla alterazione degli equilibri biologici che si erano instaurati. Nonostante questi disturbi, esse rapprentano dei veri e propri gioielli di biodiversità, mantengono il loro ruolo di riserve d’acqua in un’area senza altra idrografia superficiale e perciò rappresentano aree di elevato valore naturalistico di Rete Natura 2000.

La loro struttura è molto varia, ma è fondamentalmente riconducibile al seguente modello: uno specchio d’acqua libera al centro (eventualmente occupato da vegetazione idrofitica), una fascia di vegetazione spondale e una fascia esterna a prato umido. Su questo tema si sono sviluppate molte varianti, in una grande ricchezza di forme a seconda delle condizioni ambientali.

Molte lame hanno la struttura generale di cui sopra, altre sono state fortemente colonizzate dalle entità prative circostanti, pur essendo ancora riconoscibili, al­tre ancora sono attualmente indistinguibili dalle comunità erbacee nelle quali si erano sviluppate. Per poche di esse l’evoluzione è avvenuta in un’altra direzione: si sono trasformate in torbiere (es. il Lamaraz-AF6 e la torbiera del Centro di Ecologia-AF12).

Materiali e metodi

L’indagine floristico-vegetazionale è stata per lo più condotta nel corso di 3 sta­gioni vegetative (2013-2015). Negli anni successivi sono stati fatti dei controlli occasionali per vedere se, nel corso del tempo, avvenivano dei cambiamenti consistenti sia nelle comunità che nelle singole specie (nelle annotazioni relati­ve alla Lama RV1 è riportata l’evoluzione “antropica” in essa avvenuta. Per le altre lame non si sono registrati cambiamenti). La vegetazione è stata studiata utilizzando il metodo fitosociologico di Braun-Blanquet; per i coefficienti di ricoprimento è stata usata la scala proposta da Pignatti (1952-1953). Le tabelle analitiche relative alle varie associazioni, contenenti i rilievi effettuati, sono pre­senti in Borsato (2016).

Per la nomenclatura delle vascolari si è seguito Pignatti (2017-2019), per quella delle briofite si è fatto riferimento ad Aleffi et al.(2008) e per quella dei ma­cromiceti a vari autori italiani e stranieri. I rilievi floristici delle lame sono stati condotti per tutta la stagione vegetativa. Per maggiori informazioni riguardo alla componente briofitica e micologica delle lame si veda: Borsato & Scortegagna, 2016; Bizio & Borsato, 2016. Per lo studio della sintassonomia sono stati consul­tati: Gerdol, 1994; Gerdol & Tomaselli, 1997; Landucci et al., 2013; Lausi & Gerdol, 1980; Mucina, 1993; Mucina et al., 1993; Oberdorfer, 1994; Pignatti & Pignatti, 2014; Sburlino et al., 2004; Sburlino et al., 2008; Schubert et al., 2010. Lo schema sintassonomico è conforme al “Prodromo della vegetazione italiana” (Biondi et al., 2014).

Per l’attribuzione degli Habitat (e dei codici) sono stati utilizzati il “Manuale Italiano di interpretazione degli habitat della Direttiva 92/43/CEE” (Blasi et al., 2010) e “Habitat Natura 2000 in Trentino” (Lasen, 2006).

Nelle elaborazioni statistiche eseguite, i coefficienti di ricoprimento in scala Pignatti sono stati convertiti in scala Van der Maarel per effettuare ordinamenti e classificazioni. La classificazione dei rilievi è stata effettuata con il programma di analisi multivariata Syntax 2000 (Podani, 2001) applicando gli algoritmi dei legami medio e completo (Anderberg, 1973) sulla matrice di somiglianza cal­colata con l’indice Similarity ratio (Wishart, 1969). L’ordinamento dei rilievi è stato eseguito con l’analisi delle componenti principali (PCA) considerando la matrice di covarianza tra le specie.

Per ogni lama oggetto di studio è stata preparata una scheda con: nome e codice (lo stesso presente nell’ allegato “Lame e altre zone umide” del Piano Ambientale della ZPS “Foresta del Cansiglio”, 2003. Per es. la lama AF5 è presente dentro l’Azienda Filippon ed è cartografata con il n°5), altitudine, n° dei rilievi fitoso­ciologici effettuati, le fitocenosi presenti, il n° delle specie vascolari, delle briofite e dei funghi rilevati, le check-list floristiche (vascolari, briofite, macromiceti) e la foto con evidenziata la distribuzione spaziale della vegetazione presente. Sono state aggiunte delle annotazioni: esse sono dei dati di varia natura che sono stati raccolti nel corso dei rilievi e dei successivi controlli. Tali schede facilitano la conoscenza delle lame studiate e sono utilizzabili in campo sia dall’operatore, ma anche dal naturalista che desidera avere una visione immediata e facilitata dell’ambiente che sta osservando.

Fig. 1. Localizzazione delle 17 “Lame” dentro la ZSC “Foresta del Cansiglio- Regione Veneto (foto di Veneto Agricoltura, rielaborazione di V. Borsato).

Per quanto riguarda l’origine delle foto utilizzate: quelle aeree si sono avute per gentile concessione dell’Ufficio Infrastruttura dei Dati Territoriali della Regione Veneto (si possono anche scaricare dal seguente sito: http://idt.regione.veneto. it/app/metacatalog/), le altre appartengono alla raccolta personale dell’autrice.

Nelle immagini sono state usate linee e colori poco appariscenti per delimitare le comunità vegetali: questo perché una fitocenosi sfuma in un’altra e il confine tra loro non è netto; in questo modo, inoltre, è possibile apprezzare la bellezza dei luoghi senza segni troppo marcati che ne rovinino l’armonia.

La localizzazione dei siti umidi è rappresentata nella precedente cartina.

Risultati e discussione

Quadro sintassonomico

Il quadro sintassonomico della vegetazione delle 17 “lame” oggetto di studio è il seguente:

2 Cl.: LEMNETEA MINORIS O.Bolòs & Masclans 1955

2.1 Ord.: LEMNETALIA MINORIS O. Bolòs & Masclans 1955

2.1.1 All.: Lemnion minoris O. Bolòs & Masclans 1955

Lemnetum minoris Oberdorfer ex Müller & Görs 1960

3 Cl.: POTAMETEA PECTINATI Klika in Klika & Novak 1941

3.1 Ord.: POTAMETALIA PECTINATI Koch 1926

3.1.1 All.: Potamion pectinati (Koch 1926) Libbert 1931

Phytocoenon a Potamogeton pusillus

3.1.2 All.: Nymphaeion albae Oberdorfer 1957

Phytocoenon a Potamogeton natans

3.1.3 All.: Ranunculion aquatilis Passarge 1964

Lemno-Callitrichetum cophocarpae (Mierwald 1988) Passarge 1992

16 Cl.: PHRAGMITO-MAGNOCARICETEA Klika in Klika & Novàk 1941

16.1 Ord.: PHRAGMITETALIA AUSTRALIS Koch 1926

16.1.1 All.: Phragmition communis Koch 1926

Sparganietum erecti (Roll 1938) Phil.1973

Typhetum latifoliae Lang 1973

16.2 Ord.: OENANTHETALIA AQUATICAE Hejný in Kopechý & Hejný 1965

16.2.1 All.: Eleocharito-Sagittarion Passarge 1964

Sagittario-Sparganietum emersi R. Tx. 1953

Eleocharitetum palustris Ubrisszy 1948

Alopecuro aequalis-Alismetum plantaginis-aquaticae Bolbrinker 1984

Popolamento a Eleocharis austriaca

Comunità a Carex rostrata

16.3 Ord.: MAGNOCARICETALIA ELATAE Pignatti 1953

16.3.1 All.: Magnocaricion elatae Koch 1926

Cfr. Equiseto limosi-Caricetum rostratae Zumpfe 1929 (=Galium palustris- Caricetum rostratae non Passarge)

16.5 Ord.: NASTURTIO OFFICINALIS-GLYCERIETALIA FLUITANTIS Pignatti 1953

Popolamento a Glyceria notata

56 Cl.: MOLINIO-ARRHENATHERETEA Tüxen 1937

56.1 Ord.: MOLINIETALIA CAERULEAE Koch 1926

56.1.2 All.: Molinion caeruleae Koch 1926

Popolamento a Molinia caerulea e Juncus effusus

Popolamenti “Incertae sedis”

Preorli erbacei igrofili a Deschampsia caespitosa

Zone marginali di lame utilizzate come pozze d’alpeggio

Cenosi a Sphagnum fallax

Popolamento a Carex canescens e Sphagnum fallax con Phragmites australis.

Schede descrittive per ogni lama oggetto di studio

Lama Azienda le Code, AC2

Nome e codice: lama Azienda le Code, AC2

Altitudine: 1006 m

Numero rilievi: 5

Fitoenosi presenti:

Alopecuro aequalis-Alismetum plantaginis-aquaticae (habitat Natura 2000: 3160)

Cenosi a Deschampsia cespitosa sul bordo della lama

Phytocoenon a Potamogeton natans (habitat Natura 2000: 3150)

Numero di specie vascolari rilevate: 58

Numero di specie di Epatiche e Briofite rilevate: 1

Numero di specie fungine rilevate: 0

Annotazioni: alcuni anni fa il fondo di questa lama è stato impermeabilizzato con materiale preso dalla riva, utilizzando una ruspa. E’ sito riproduttivo per Bufo bufo L., il rospo comune. Qui si ferma Anas platyrhynchos L., il germano reale, ma non nidifica. Questa lama è soggetta a periodi di completo prosciugamento in cui Potamogeton natans è presente nella forma terrestre. Tra le lame oggetto di studio è l’unica che ha periodici arrossamenti da Euglena. L’alga unicellulare del genere Euglena (Euglenophyta) è tipica di ambienti eutrofizzati che subisco­no impatti del bestiame. E’ una manifestazione di squilibrio, di inquinamento organico, piuttosto comune in questi ambienti. In primavera l’acqua comincia ad avere colorazioni rossastre, sempre più spinte. Il colore rosso è dovuto a una miscela di carotenoidi (ematocroma), tra i quali quello dominante è l’astaxantina, presenti nel citoplasma delle cellule di quest’alga. Nelle ore centrali della giornata, in particolare in quelle molto calde, queste alghe tendono ad aggregarsi presso la superfice della lama (decine di milioni di individui per litro), nel velo gene­rato dalla tensione superficiale dell’acqua, causando vistosi arrossamenti (Min. Ambiente, 2005). Le cellule vegetative sono mobili in quanto provviste di due flagelli. Quando l’arrossamento finisce molte euglene muoiono, ma si formano anche forme di resistenza che aspettano nuove condizioni propizie per riprodursi.

Specie rilevate

Piante vascolari:

Achillea roseoalba, Achillea stricta, Agrostis stolonifera, Alisma plantago-aquatica, Alopecurus aequalis, Callitriche cophocarpa, Campanula rotundifolia, Carex cane­scens, Carex hirta, Carex leporina, Carum carvi, Centaurea nigrescens, Cerastium holosteoides, Cirsium arvense, Cruciata glabra, Deschampsia cespitosa, Eleocharis mamillata subsp. austriaca, Eleocharis palustris, Epilobium palustre, Epilobium tetragonum subsp. tetragonum, Galeopsis speciosa, Galium album, Galium odoratum, Galium palustre, Genista tinctoria, Glyceria notata, Hypericum ma­culatum, Juncus effusus, Juncus tenuis, Lemna minor, Lotus corniculatus, Luzula campestris, Myosotis scorpioides, Persicaria hydropiper, Persicaria lapathifolia subsp. lapathifolia, Persicaria maculosa, Persicaria minor, Phleum pratense, Poa pratensis, Potamogeton natans, Potentilla erecta, Ranunculus acris, Ranunculus repens, Rorippa palustris, Rumex acetosella, Schedonorus pratensis, Scorzoneroides autumnalis, Selinum carvifolia, Sparganium emersum, Stellaria aquatica, Stellaria graminea, Trifolium pratense, Trifolium repens subsp. repens, Urtica dioica, Vale­riana wallrothii, Veronica chamaedrys, Veronica officinalis, Viola canina.

Briofite

Climacium dendroides.

Fig. 2. La vegetazione della lama AC2.
1- Phytocoenon a Potamogeton natans;
2- Alopecuro aequalis-Alismetum plantaginis-aquaticae;
3- Cenosi a Deschampsia cespitosa sul bordo della lama (Regione del Veneto – L.R. n. 28/76 Formazione della Carta Tecnica Regionale; rielab. V. Borsato).
Fig. 3. La lama AC2 nel 1954 (Foto aerea dell’Istituto Geografico Militare, rielab. V. Borsato).

Lama Azienda Filippon, AF5

Nome e codice: lama Azienda Filippon, AF5

Altitudine: 1007 m

Numero rilievi: 5

Fitocenosi presenti:

Alopecuro aequalis-Alismetum plantaginis-aquaticae (habitat Natura 2000: 3160)

Cenosi a Deschampsia cespitosa sul bordo della lama

Eleocharitetum palustris (habitat Natura 2000: 3160)

Phytocoenon a Potamogeton natans (habitat Natura 2000: 3150)

Numero di specie vascolari rilevate: 48

Numero di specie di Epatiche e Briofite rilevate: 3

Numero di specie fungine rilevate: 0

Annotazioni: questa lama viene utilizzata come abbeveratoio per il bestiame dopo che i prati circostanti sono stati sfalciati, circa da agosto in poi. E’ sito riproduttivo per anfibi e per il germano reale.

Nel libro “Le piante delle zone umide del Cansiglio” (2001) questa lama viene chiamata Lama 1 del Pian Cansiglio; rispetto a quanto lì descritto vengono confer­mate 13 specie (Alisma plantago-aquatica, Alopecurus aequalis, Callitriche palustris, Carex ovalis, Carex rostrata, Eleocharis palustris, Galium palustre, Juncus bufonius, Peplis portula, Persicaria hydropiper, Persicaria minor, Potamogeton natans, Spar­ganium erectum), 7 invece non sono più state trovate (Agrostis stolonifera, Carex pallescens, Glyceria notata, Juncus compressus, Juncus conglomeratus, Rorippa islandica, Sparganium emersum). La parte centrale presenta acqua tutto l’anno.

Specie rilevate

Piante vascolari:

Achillea stricta, Agrostis capillaris, Alisma plantago-aquatica, Alopecurus aequalis, Callitriche cophocarpa, Callitriche palustris, Carex canescens, Carex hirta, Carex leporina, Carex rostrata, Centaurea nigrescens, Cerastium holosteoides, Deschampsia cespitosa, Eleocharis mamillata subsp. austriaca, Eleocharis palustris, Epilobium pa­lustre, Euphrasia rostkoviana, Galium palustre, Gnaphalium sylvaticum, Gnaphalium uliginosum subsp. uliginosum, Juncus articulatus, Juncus bufonius, Juncus effusus, Juncus tenuis, Lotus corniculatus, Matricaria discoidea, Peplis portula, Persicaria hydropiper, Persicaria minor, Phleum pratense, Plantago lanceolata, Plantago major, Poa annua, Potamogeton natans, Potentilla erecta, Ranunculus acris, Ranunculus repens, Rhinanthus minor, Rorippa palustris, Rumex acetosella, Scorzoneroides autumnalis, Sparganium erectum, Stellaria aquatica, Stellaria graminea, Trifolium pratense, Trifolium repens subsp. repens, Veronica chamaedrys, Veronica serpyllifolia.

Briofite:

Calliergonella lindbergii, Drepanocladus aduncus, Oxyrrhynchium hians.

Lama Azienda Filippon, AF7

Nome e codice: lama Azienda Filippon, AF7

Altitudine: 1007 m

Numero rilievi: 3

Fitocenosi presenti:

Cenosi a Deschampsia cespitosa sul bordo della lama

Comunità a Carex rostrata

Phytocoenon a Potamogeton natans (habitat Natura 2000: 3150)

Numero specie vascolari rilevate: 54

Numero specie di Epatiche e Briofite rilevate: 2

Numero di specie fungine rilevate: 1

Annotazioni: questa lama viene utilizzata come abbeveratoio per il bestiame dopo che i prati circostanti sono stati sfalciati, circa da agosto in poi. Nel libro “Le piante delle zone umide del Cansiglio” (2001) questa lama viene chiamata Lama 2 del Pian Cansiglio; rispetto a quanto lì descritto vengono confermate 11 specie (Alopecurus aequalis, Callitriche palustris, Carex ovalis, Carex pallescens, Carex rostrata, Galium palustre, Juncus bufonius, Juncus effusus, Persicaria hydropiper, Persicaria minor, Potamogeton natans) 6 invece non sono più state trovate (Cir­sium palustre, Eleocharis palustris, Glyceria plicata, Juncus conglomeratus, Rorippa islandica, Sparganium emersum). La parte centrale presenta acqua tutto l’anno.

Specie rilevate

Piante vascolari:

Achillea roseoalba, Achillea stricta, Agrostis capillaris, Alisma plantago-aquatica, Alopecurus aequalis, Anthoxanthum odoratum, Callitriche palustris, Campanula scheuchzeri, Carex canescens, Carex hirta, Carex leporina, Carex pallescens, Carex rostrata, Carlina acaulis, Carum carvi subsp. carvi, Centaurea nigrescens, Cerastium holosteoides, Cirsium arvense, Cirsium eriophorum, Cruciata glabra, Deschampsia

Fig. 4. La vegetazione della lama AF5.
1- Phytocoenon a Potamogeton natans;
2- Eleocharitetum palustris;
3- Alopecuro aequalis-Alismetum plantaginis-aquaticae;
4- Cenosi a Deschampsia cespitosa sul bordo della lama.

La vegetazione della lama AF7.
1- Phytocoenon a Potamogeton natans;
2- Comunità a Carex rostrata;
3- Cenosi a Deschampsia cespitosa sul bordo della lama (Regione del Veneto –L.R. n. 28/76 Formazione della Carta Tecnica Regionale; rielab. V. Borsato).
Fig. 5. La vegetazione della lama AF11.
1- Popolamento a Glyceria notata;
2- Cenosi a Deschampsia cespitosa sul bordo della lama (Foto V. Borsato).
Fig. 6. La vegetazione della lama AF18.
1- Comunità a Carex rostrata;
2- Cenosi a Deschampsia cespitosa sul bordo della lama (Regione del Veneto
– L.R. n. 28/76 Formazione della Carta Tecnica Regionale; rielab. V. Borsato).

cespitosa, Euphrasia rostkoviana, Festuca rubra subsp. rubra, Galeopsis speciosa, Galium palustre, Genista tinctoria, Gentianella pilosa, Juncus bufonius, Juncus effusus, Leucanthemum vulgare, Lotus corniculatus, Peplis portula, Persicaria hydropiper, Persicaria minor, Phleum pratense, Poa annua, Poa pratensis, Poa trivialis, Polygala vulgaris, Potamogeton natans, Potentilla erecta, Prunella vul­garis, Ranunculus acris, Ranunculus repens, Rhinanthus minor, Rorippa palustris, Rumex acetosella, Scorzoneroides autumnalis, Stellaria graminea, Thymus pule­gioides, Trifolium pratense, Trifolium repens subsp. repens, Veronica chamaedrys, Veronica serpyllifolia.

Briofite:

Calliergonella cuspidata, Drepanocladus aduncus.

Funghi:

Macrolepiota procera.

Lama Azienda Filippon, AF11

Nome e codice: lama Azienda Filippon, AF11

Altitudine: 1001 m

Numero rilievi: 2

Fitocenosi presenti:

Cenosi a Deschampsia cespitosa sul bordo della lama

Popolamento a Glyceria notata

Numero specie vascolari rilevate: 15

Numero specie di Epatiche e Briofite rilevate: 0

Numero di specie fungine rilevate: 0

Annotazioni: questa lama viene utilizzata come abbeveratoio per il bestiame dopo che i prati circostanti sono stati sfalciati, circa da agosto in poi. C’è sempre un piccolo strato di acqua anche nei periodi di maggiore siccità. In questa lama sono state trovate alghe dei generi Tribonema e Staurastrum.

Tribonema (alga giallo-verde, Xanthophyta) forma matasse natanti a varie pro­fondità ed è spesso presente negli stagni-abbeveratoio. Caratteristica di questa alga è la parete cellulare: questa, a causa della sua particolare struttura, spesso si rompe formando dei caratteristici “pezzi a forma di H”.

L’alga verde unicellulare moniliforme del genere Staurastrum (fam. Desmidiacee), è tipica di ambienti acidi; la cellula presenta una simmetria bilaterale spinta e, come tutte le Desmidiacee, è una coniugatofita (Min. ambiente, 2005).

Specie rilevate

Piante vascolari:

Agrostis capillaris, Callitriche palustris, Carex hirta, Carex rostrata, Deschampsia cespitosa, Eleocharis mamillata subsp. austriaca, Galium mollugo, Glyceria notata, Juncus effusus, Peplis portula, Persicaria hydropiper, Persicaria minor, Scorzone­roides autumnalis, Stellaria aquatica, Stellaria graminea.

Lama Azienda Filippon, AF18

Nome e codice: lama Azienda Filippon, AF18

Altitudine: 1007 m

Numero rilievi: 2

Fitocenosi presenti:

Cenosi a Deschampsia cespitosa sul bordo della lama

Comunità a Carex rostrata

Numero di specie vascolari rilevate: 42

Numero di specie di Epatiche e Briofite rilevate: 1

Numero di specie fungine rilevate: 6

Annotazioni: la parte interna a Carex rostrata ha il suolo sempre imbibito di acqua che a volte forma uno strato di circa 10-15 cm; le vacche si nutrono di questa carice.

Specie rilevate

Piante vascolari:

Achillea stricta, Alisma plantago-aquatica, Alopecurus aequalis, Alopecurus geni­culatus, Anthoxanthum odoratum, Barbarea vulgaris, Callitriche palustris, Carex canescens, Carex echinata, Carex hirta, Carex leporina, Carex rostrata, Cerastium holosteoides, Deschampsia cespitosa, Eleocharis mamillata subsp. austriaca, Eleocharis palustris, Epilobium palustre, Festuca rubra subsp. rubra, Galeopsis speciosa, Galium palustre, Glyceria notata, Juncus articulatus, Juncus bufonius, Juncus effusus, Persicaria hydropiper, Persicaria minor, Phleum pratense, Poa pratensis, Poa trivialis, Potentilla erecta, Ranunculus acris, Ranunculus repens, Rorippa palustris, Rumex acetosella, Scorzoneroides autumnalis, Lychnis flos-cuculi, Sparganium erectum, Stellaria graminea, Trifolium hybridum, Trifolium pratense, Trifolium repens subsp. repens, Veronica serpyllifolia.

Briofite:

Calliergonella cuspidata.

Funghi:

Agrocybe elatella, Cyathicula dolosella, Mollisia humidicola, Panaeolus papiliona­ceus, Puccinia cf. graminis, Pyrenopeziza plicata.

Lama Azienda Lissandri, AL2

Nome e codice: lama Azienda Lissandri, AL2

Altitudine: 1064 m

Numero rilievi: 3

Fitocenosi presenti:

Alopecuro aequalis-Alismetum plantaginis-aquaticae (habitat Natura 2000: 3160)

Cenosi a Deschampsia cespitosa sul bordo della lama

Lemno-Callitrichetum cophocarpae (habitat Natura 2000: 3150)

Numero di specie vascolari rilevate: 61

Numero di specie di Epatiche e Briofite rilevate: 4

Numero di specie fungine rilevate: 0

Annotazioni: lama al limite di un rimboschimento ad abete rosso. Viene utilizzata come abbeveratoio per il bestiame. E’ soggetta a prosciugamenti estivi. Qui è stata osservata Rana temporaria L..

Specie rilevate

Piante vascolari:

Achillea roseoalba, Achillea stricta, Alisma plantago-aquatica, Alopecurus aequalis, Angelica sylvestris, Briza media, Callitriche cophocarpa, Carex canescens, Carex flacca, Carex flava, Centaurea nigrescens, Cerastium holosteoides, Cirsium arvense, Cirsium palustre, Cruciata laevipes, Cynosurus cristatus, Dactylorhiza maculata, Deschampsia cespitosa, Dryopteris carthusiana, Eleocharis mamillata subsp.austria­ca, Epilobium tetragonum subsp. tetragonum, Euphrasia rostkoviana, Galeopsis speciosa, Galium palustre, Genista tinctoria, Glyceria notata, Juncus articulatus, Juncus effusus, Juncus inflexus, Lemna minor, Leucanthemum vulgare, Linum catharticum, Lotus corniculatus, Medicago lupulina, Parnassia palustris subsp. pa­lustris, Pedicularis verticillata, Persicaria hydropiper, Persicaria maculosa, Persicaria minor, Phleum pratense, Plantago lanceolata, Plantago major, Plantago media, Poa pratensis, Potentilla erecta, Prunella vulgaris, Ranunculus acris, Ranunculus repens, Rhinanthus minor, Rorippa palustris, Rumex acetosa, Selinum carvifolia, Stellaria aquatica, Sparganium emersum, Sparganium erectum, Trifolium praten­se, Trifolium repens subsp. repens, Urtica dioica, Veronica beccabunga, Veronica chamaedrys, Vicia sepium.

Briofite:

Calliergonella cuspidata, Campylium stellatum, Drepanocladus aduncus, Warn­storfia exannulata.

Fig. 7. La vegetazione della lama AL2.
1- Lemno-Callitrichetum cophocarpae;
2- Alopecuro aequalis-Alismetum plantaginis-aquaticae;
3- Cenosi a Deschampsia cespitosa sul bordo della lama (Regione del Veneto
– L.R. n. 28/76 Formazione della Carta Tecnica Regionale; rielab. V. Borsato).
Fig. 8. La vegetazione della lama G5.
1- Lemno-Callitrichetum cophocarpae;
2- Cfr. Equiseto limosi-Caricetum rostratae;
3- Cenosi a Deschampsia cespitosa sul bordo della lama;
4- Sagittario-Sparganietum emersi;
5- Alopecuro aequalis-Alismetum plantaginis-aquaticae;
6- Popolamento a Molinia caerulea e Juncus effusus (Regione del Veneto –
L.R. n. 28/76 Formazione della Carta
Tecnica Regionale; rielab. V. Borsato).

Lama Campo da golf, G5

Nome e codice: lama Campo da golf, G5

Altitudine: 1001 m

Numero rilievi: 6

Fitocenosi presenti:

Alopecuro aequalis-Alismetum plantaginis-aquaticae (habitat Natura 2000: 3160)

Cenosi a Deschampsia cespitosa sul bordo della lama

Cfr. Equiseto limosi-Caricetum rostratae

Lemno-Callitrichetum cophocarpae (habitat Natura 2000: 3150)

Popolamento a Molinia caerulea e Juncus effusus (habitat Natura 2000: 6410)

Sagittario-Sparganietum emersi (habitat Natura 2000: 3160)

Numero di specie vascolari rilevate: 78

Numero di specie di Epatiche e Briofite rilevate: 9

Numero di specie fungine rilevate: 0

Annotazioni: lama profonda circa 7 m (quindi con acqua tutto l’anno), creata con lo scavo e successivo riempimento con acqua di una zona torbosa (testimo­niata da alcuni sfagni presenti nelle sue sponde). In alcune foto aeree del 1954 si nota la somiglianza tra questo sito e la vicina torbiera del Lamaraz, quando il rifacimento non era ancora stato attuato. Lo sfalcio regolare viene attuato fino a riva solo sulla cenosi a Deschampsia cespitosa sul bordo della lama; le altre associazioni non vengono toccate. Attualmente è sito riproduttivo per anfibi e per il germano reale. Viene anche utilizzata dai cervi come abbeveratoio tutto l’anno, salvo quando la superficie è ghiacciata.

Specie rilevate

Piante vascolari:

Achillea roseoalba, Achillea stricta, Agrostis capillars, Agrostis stolonifera, Ali­sma plantago-aquatica, Alopecurus aequalis, Anthoxanthum odoratum, Avenula pubescens subsp. pubescens, Callitriche cophocarpa, Callitriche brutia, Calluna vulgaris, Campanula rotundifolia, Campanula scheuchzeri, Carex echinata, Carex hirta, Carex leporina, Carex pallescens, Carex panicea, Carex rostrata, Centaurea nigrescens, Cerastium haenkeanum, Cerastium holosteoides, Cirsium arvense, Cirsium palustre, Cruciata glabra, Danthonia decumbens, Deschampsia cespitosa, Eleocharis mamillata subsp. austriaca, Eleocharis palustris, Epilobium palustre, Euphrasia rostkoviana, Galeopsis speciosa, Galium album, Galium odoratum, Galium palustre, Genista tinctoria, Gnaphalium sylvaticum, Holcus lanatus, Hypericum maculatum, Juncus articulatus, Juncus bufonius, Juncus conglomeratus, Juncus effusus, Lemna minor, Lotus corniculatus, Luzula campestris, Luzula mul­tiflora, Molinia caerulea, Myosotis scorpioides, Peplis portula, Phleum pratense,

Pilosella officinarum, Poa pratensis, Poa trivialis, Polygala vulgaris, Potamogeton natans, Potamogeton pusillus, Potentilla erecta, Ranunculus acris, Ranunculus repens, Rhinanthus minor, Rorippa palustris, Rumex acetosella, Selinum carvifolia, Lychnis flos-cuculi, Sparganium emersum, Sparganium erectum, Stellaria graminea, Succisa pratensis, Thymus pulegioides, Trifolium pratense, Trifolium repen subsp. repens, Verbascum nigrum, Veronica chamaedrys, Veronica officinalis, Veronica serpyllifolia, Viola canina, Viola palustris.

Briofite:

Aulacomnium palustre, Calliergonella cuspidata, Calliergonella lindbergii, Clima­cium dendroides, Pleurozium schreberi, Polytrichum commune, Rhytidiadelphus squarrosus, Sphagnum palustre, Warnstorfia exannulata.

Lama Malga Lissandri, ML4

Nome e codice: lama Malga Lissandri, ML4

Altitudine: 1065 m

Numero rilievi: 4

Fitocenosi presenti:

Cenosi a Deschampsia cespitosa sul bordo della lama

Comunità a Carex rostrata

Phytocoenon a Potamogeton natans (habitat Natura 2000: 3150)

Popolamento a Glyceria notata

Numero di specie vascolari rilevate: 65

Numero di specie di Epatiche e Briofite rilevate: 3

Numero di specie fungine rilevate: 0

Annotazioni: lama adibita ad abbeveratoio per il bestiame tutto l’anno, perciò le rive sono molto calpestate e rovinate, specialmente dopo i primi mesi di utilizzo. L’acqua è sempre presente. Di recente il fondo è stato ricompattato con mezzi meccanici. E’ sito riproduttivo per anfibi.

Specie rilevate

Piante vascolari:

Ajuga reptans, Alisma plantago-aquatica, Alopecurus aequalis, Anthoxanthum odoratum, Barbarea vulgaris, Briza media, Callitriche cophocarpa, Callitriche bru­tia, Callitriche palustris, Campanula scheuchzeri, Capsella bursa-pastoris, Carex canescens, Carex hirta, Carex leporina, Carex pallescens, Carex rostrata, Cerastium holosteoides, Cirsium palustre, Cruciata glabra, Cynosurus cristatus, Dactylorhiza maculata, Deschampsia cespitosa, Eleocharis palustris, Epilobium palustre, Festuca rubra subsp. commutata, Galium palustre, Galium pumilum, Genista tinctoria, Glyceria notata, Juncus articulatus, Juncus conglomeratus, Juncus effusus, Juncus tenuis, Lemna minor, Lotus corniculatus, Luzula campestris, Matricaria discoidea, Myosotis scorpioides, Pilosella lactucella, Pilosella officinarum, Plantago lanceo­lata, Plantago media, Poa annua, Poa trivialis, Polygala alpestris, Potamogeton natans, Potentilla erecta, Prunella vulgaris, Ranunculus acris, Ranunculus repens, Rhinanthus minor, Scirpus sylvaticus, Lychnis flos-cuculi., Sparganium erectum, Stachys officinalis, Stellaria graminea, Taraxacum sect. XIII Taraxacum, Thymus praecox subsp. polytrichus, Trifolium pratense, Trifolium repens subsp. repens, Valeriana wallrothii, Veronica beccabunga, Veronica chamaedrys, Veronica serpyl­lifolia, Viola canina.

Briofite:

Calliergonella cuspidata, Climacium dendroides, Rhytidiadelphus squarrosus.

Fig. 9. La vegetazione della lama ML4.
1- Phytocoenon a Potamogeton natans;
2- Popolamento a Glyceria notata;
3- Comunità a Carex rostrata;
4- Cenosi a Deschampsia cespitosa sul bordo della lama (Foto V. Borsato).
Fig. 10. La vegetazione della lama ML5.
1- Typhetum latifolie;
2- Popolamento a Eleocharis austriaca;
3- Cfr. Equiseto limosi-Caricetum rostratae;
4- Cenosi a Deschampsia cespitosa sul bordo della lama (Foto Esther Sossai).

Lama Malga Lissandri, ML5

Nome e codice: lama Malga Lissandri, ML5

Altitudine: 1030 m

Numero rilievi: 5

Fitocenoso presenti:

Cenosi a Deschampsia cespitosa sul bordo della lama

Cfr. Equiseto limosi-Caricetum rostratae

Popolamento a Eleocharis austriaca (habitat Natura 2000: 3160)

Typhetum latifolie

Numero di specie vascolari rilevate: 41

Numero di specie di Epatiche e Briofite rilevate: 5

Numero di specie fungine rilevate: 0

Annotazioni: lama adibita ad abbeveratoio per il bestiame tutto l’anno, perciò le rive sono molto calpestate e rovinate, specialmente dopo i primi mesi di utilizzo. Nei periodi più caldi l’acqua manca. Questa lama e una vicina sono le uniche studiate in cui vegeta Typha latifolia.

Specie rilevate

Piante vascolari:

Ajuga reptans, Alisma plantago-aquatica, Alopecurus aequalis, Anthoxanthum odoratum, Barbarea vulgaris, Carex canescens, Carex hirta, Carex leporina, Carex rostrata, Cerastium holosteoides, Cirsium palustre, Deschampsia cespitosa, Eleo­charis mamillata subsp. austriaca, Eleocharis palustris, Epilobium palustre, Galium album, Galium palustre, Glyceria notata, Juncus articulatus, Juncus conglomeratus, Juncus effusus, Juncus tenuis, Lemna minor, Matricaria discoidea, Myosotis scor­pioides, Persicaria minor, Plantago major, Poa annua, Poa trivialis, Polygonum arenastrum, Potentilla erecta, Ranunculus repens, Sagina procumbens, Schedonorus arundinaceus, Sparganium erectum, Trifolium repens subsp. repens, Typha latifolia, Valeriana wallrothii, Veronica arvensis, Veronica chamaedrys, Veronica serpyllifolia.

Briofite:

Atrichum undulatum, Calliergonella cuspidata, Calliergonella lindbergii, Campylia­delphus chrysophyllus, Kindbergia praelonga.

Lama Valmenera: “Lamona”, RV1

Nome e codice: Lamona, RV1

Altitudine: 909 m

Numero rilievi: 5

Fitocenosi presenti:

Cenosi a Deschampsia cespitosa sul bordo della lama

Comunità a Carex rostrata

Eleocharitetum palustris (habitat Natura 2000: 3160)

Zone marginali di lame utilizzate come pozze d’alpeggio.

Numero di specie vascolari rilevate: 65

Numero di specie di Epatiche e Briofite rilevate: 6

Numero di specie fungine rilevate: 8

Annotazioni: questa lama si trova all’interno della Riserva Naturale Orientata “Pian di Landro-Baldassare”. L’acqua ha profondità variabili e, nei periodi più secchi, essa manca totalmente. Questa lama è sito riproduttivo per anfibi: Bufo bufo L., Rana temporaria L., Pelophylax synklepton esculentus. Viene intensa­mente frequentata da cervi e volpi tutto l’anno. Qualche volta si è visto anche il germano reale. Sono state rilevate impronte di anatidi, di un ardeide, del tasso e del capriolo. E’ l’unica lama in cui si trova Schoenoplectus lacustris. Nel libro “Le piante delle zone umide del Cansiglio”(2001) questa lama viene chiamata Lama 1”Lamona”-Valmenera: rispetto a quanto lì descritto vengono confermate 16 specie (Alisma plantago-aquatica, Alopecurus aequalis, Callitriche palustris, Carex canescens, Carex hirta, Carex ovalis, Carex rostrata, Cirsium palustre, Deschampsia cespitosa, Eleocharis austriaca, Epilobium palustre, Galium palustre, Glyceria pli­cata, Juncus compressus, Juncus effusus, Silene flos-cuculi) 5 invece non sono più state trovate (Juncus bufonius, Persicaria dubia, Potamogeton pusillus, Rorippa islandica, Sparganium emersum).

Viene qui di seguito riportato quanto scritto nel poster di Veneto Agricoltura che si trova all’accesso della lama RV1.

“Riqualificazione della zona umida di Valmenera.

Nel 2018 è stato qui realizzato un Progetto di riqualificazione della zona umida, che aveva subito, nel corso degli anni, un progressivo interrimento. Nel Progetto sono state ricreate 4 zone umide indipendenti nella parte più orientale dell’area occupata anticamente dalla (ex) lama. Le nuove zone umide sono state realizzate attraverso lo scotico della porzione superficiale di terreno vegetale, avendo l’accor­tezza di lasciare lo strato di argille “impermeabilizzanti”. E’ seguita poi la fase di rinaturalizzazione dell’area, attraverso l’introduzione delle specie degli ambienti umidi più rare e minacciate, ma lasciando anche spazio all’evoluzione naturale”.

Da osservazioni fatte nel 2021, alcune di queste lame risultano asciutte e soggette ad inerbimento con la flora dei prati circostanti, pur con la permanza di elementi igrofili residuali (es. Juncus, Eleocharis).

Specie rilevate

Piante vascolari:

Achillea roseoalba, Agrostis capillaris, Agrostis stolonifera, Alisma plantago-aqua­tica, Alopecurus aequalis, Alopecurus pratensis, Barbarea vulgaris, Callitriche palu­stris, Carex canescens, Carex hirta, Carex leporina, Carex rostrata, Carex spicata, Centaurea nigrescens, Cerastium arvense, Cerastium holosteoides, Cirsium arvense, Cirsium eriophorum, Cirsium palustre, Crocus vernus, Cruciata glabra, Cruciata laevipes, Dactylis glomerata, Deschampsia cespitosa, Eleocharis mamillata subsp. austriaca, Eleocharis palustris, Epilobium palustre, Euphorbia cyparissias, Festuca rubra subsp. rubra, Ficaria verna, Galium album, Galium palustre, Glyceria notata, Juncus articulatus, Juncus compressus, Juncus effusus, Juncus tenuis, Lamium album, Lathyrus pratensis, Lotus corniculatus, Luzula campestris, Myosotis scorpioides, Persicaria minor, Phleum pratense, Plantago media, Poa pratensis, Potentilla erecta, Ranunculus acris, Ranunculus repens, Rorippa palustris, Schedonorus pratensis, Schoenoplectus lacustris, Lychnis flos-cuculi, Sparganium erectum, Stellaria aquatica, Stellaria graminea, Tephroseris tenuifolia, Trifolium hybridum, Trifolium repens subsp. repens, Urtica dioica, Valeriana officinalis, Veronica chamaedrys, Veronica serpyllifolia, Vicia sepium, Viola canina.

Briofite:

Barbula unguiculata, Calliergonella cuspidata, Climacium dendroides, Drepanocla­dus aduncus, Plagiomnium cuspidatum, Rhytidiadelphus squarrosus.

Funghi:

Calycina herbarum, Conocybe juniana var. juniana, Conocybe macrospora, En­toloma sericeum f. nolaniforme, Macrolepiota procera, Nodulosphaeria cf. cirsii, Panaeolus rickenii, Psathyrella lutensis.

Fig. 11. La vegetazione della lama RV1.
1- Eleocharitetum palustris;
2- Comunità a Carex rostrata;
3- Cenosi a Deschampsia cespitosa sul bordo della lama;
4- Zone marginali di lame utilizzate come pozze d’alpeggio (Regione del Veneto – L.R. n. 28/76 Formazione della Carta Tecnica Regionale; rielab. V. Borsato).

Lama Valmenera, RV2

Nome e codice: lama ex cava Valmenera, RV2

Altitudine: 911 m

Numero rilievi: 12

Fitocenosi presenti:

Comunità a Carex rostrata

Eleocharitetum palustris (habitat Natura 2000: 3160)

Phytocoenon a Potamogeton pusillus (habitat Natura 2000: 3150)

Popolamento a Koeleria pyramidata e Festuca rupicola

Zone marginali di lame utilizzate come pozze d’alpeggio.

Numero di specie vascolari rilevate (anche nelle pertinenze): 78

Numero di specie di Epatiche e Briofite rilevate (anche nelle pertinenze): 6

Numero di specie fungine rilevate (anche nelle pertinenze): 9

Annotazioni: questa lama si trova dentro una cava di ghiaia costituita da depositi fluvio-glaciali (Cancian, Ghetti, Semenza, 1985), aperta dopo il 1960 e chiusa verso la fine degli anni 70. Questa lama è all’interno della Riserva Naturale Orientata “Pian di Landro-Baldassare”. L’acqua può riempire l’intero invaso come anche scomparire nelle estati più secche (per es. estate 2015). È l’unica lama, tra quelle indagate, in cui vive l’alga del gen. Chara, subgen. Chara. Nel libro “Le piante delle zone umide del Cansiglio” (2001) questa lama viene chiamata Lama 2- Ex cava Valmenera ; rispetto a quanto lì descritto vengono confermate 14 specie (Alisma plantago-aquatica, Carex flava, Carex hirta, Carex ovalis, Carex rostrata, Deschampsia cespitosa, Eleocharis austriaca, Equisetum palustre, Equisetum variegatum, Galium palustre, Juncus compressus, Juncus articulatus, Leontodon autumnalis, Persicaria dubia) 3 invece non sono più state trovate (Carex pallescens, Parnassia palustris, Schoenoplectus lacustris). Sulle rive crescono numerose colonie di Nostoc commune, frequente anche nelle torbiere della Val di Ciampo- Danta di Cadore (Da Giau et al., 2007).

Nostoc commune è specie di cianoprocariota della famiglia delle Nostocacee che forma colonie costituite da filamenti che possiedono cellule specializzate chiamate “eterociti”, entro cui si trova un enzima particolare (nitrogenasi) in grado di fissare l’azoto atmosferico (Da Giau et al., 2007). Le colonie a loro volta sono inglobate in una sostanza gelatinosa e formano degli agglomerati gommosi di 2-3 cm di diametro; un tempo questi organismi venivano considerati alghe.

Questa lama è sito riproduttivo per anfibi (Bufo bufo L., Rana temporaria L., Mesotriton alpestris Laurenti, Triturus carnifex Laurenti e Pelophylax synklepton esculentus) e viene intensamente frequentata da cervi e volpi tutto l’anno (vi è stata trovata anche una volpe morta). Un nido con 7 uova di germano reale, abbandonato, è stato rinvenuto dentro la Comunità a Carex rostrata. Qui è stata fotografata Natrix natrix L.

Specie rilevate

Piante vascolari:

Achillea roseoalba, Agrostis stolonifera, Ajuga reptans, Alisma plantago-aquatica, Alopecurus aequalis, Anthyllis vulneraria s.l., Arenaria serpyllifolia, Avenula pu­bescens subsp. pubescens, Briza media, Calamagrostis varia, Callitriche palustris, Campanula rotundifolia, Carduus nutans subsp. nutans, Carex canescens, Carex caryophyllea, Carex echinata, Carex flava, Carex hirta, Carex muricata, Carex leporina, Carex rostrata, Cerastium arvense, Cerastium holosteoides, Cirsium palustre, Cruciata glabra, Deschampsia cespitosa, Eleocharis mamillata subsp. austriaca, Eleocharis palustris, Equisetum arvense, Equisetum palustre, Equisetum variegatum, Euphorbia cyparissias, Euphrasia rostkoviana, Festuca stricta subsp. sulcata, Galium palustre, Galium pumilum, Genista tinctoria, Gentiana verna, Hippocrepis comosa, Juncus articulatus, Juncus compressus, Koeleria pyramidata, Leontodon hispidus, Linum catharticum, Luzula campestris, Medicago lupulina, Molinia caerulea, Persicaria dubia, Persicaria maculosa, Persicaria minor, Phrag­mites australis, Picea abies., Pilosella piloselloides, Plantago media, Poa annua, Poa pratensis, Poa trivialis, Polygala alpestris, Polygala amarella, Polygala como­sa, Polygonum arenastrum, Potamogeton pusillus, Potentilla crantzii, Potentilla erecta, Ranunculus acris, Ranunculus repens, Rorippa palustris, Schedonorus arundinaceus, Scorzoneroides autumnalis, Silene nutans, Stellaria aquatica, Stel­laria graminea, Taraxacum sect. XIII Taraxacum, Tephroseris tenuifolia, Thymus praecox subsp. polytrichus, Trifolium repens subsp. repens, Veronica chamaedrys, Veronica serpyllifolia.

Fig. 12. Colonie di Nostoc commune (250X, Foto Bruno La Rocca).

Briofite:

Abietinella abietina, Calliergonella cuspidata, Climacium dendroides, Drepanocla­dus aduncus, Ptychostomum pseudotriquetrum, Tortella inclinata.

Funghi:

Bovista limosa, Bovista plumbea, Entoloma excentricum, Galerina lacustris, Ma­rasmius curreyi, Marasmius oreades, Nodulosphaeria cf. cirsii, Panaeolus papilio­naceus, Panaeolus rickenii.

Licheni:

Cladonia pyxidata (L.) Hoffm

Fig. 13. La vegetazione della lama RV2.
1- Phytocoenon a Potamogeton pusillus;
2- Eleocharitetum palustris;
3- Comunità a Carex rostrata;
4- Zone marginali di lame utilizzate come pozze d’alpeggio;
5- Popolamento a Koeleria pyramidata e Festuca rupicola (Regione del Veneto –L.R. n. 28/76 Formazione della Carta Tecnica Regionale; rielab. V. Borsato).
Fig. 14. La lama RV1 nel 1954. La lama RV2 non è presente; non è ancora sorta la cava di ghiaia che ad essa darà origine. (Foto aerea dell’Istituto Geografico Militare, rielab. V. Borsato).
Fig. 15. RV1 e RV2 nel 1980 (Foto aerea della Regione Veneto, Infrastruttura dei Dati Territoriali del Veneto, 1980, rielab. V. Borsato).

Lama Azienda Valmenera, VA4

Nome e codice: lama Azienda Valmenera, VA4

Altitudine: 965 m

Numero rilievi: 7

Fitocenosi presenti:

Cenosi a Deschampsia cespitosa sul bordo della lama

Lemnetum minoris (habitat Natura 2000: 3150)

Popolamento a Glyceria notata

Sparganietum erecti

Zone marginali di lame utilizzate come pozze d’alpeggio.

Fig. 16. La vegetazione della lama VA4.
1- Sparganietum erecti;
2- Lemnetum minoris;
3- Zone marginali di lame utilizzate come pozze d’alpeggio;
4- Popolamento a Glyceria notata;
5- Cenosi a Deschampsia cespitosa sul bordo della lama (Foto V. Borsato).
Fig. 17. La vegetazione della lama LM.
1- Phytocoenon a Potamogeton natans;
2- Sagittario-Sparganietum emersi;
3- Lemno-Callitrichetum cophocarpae;
4- Popolamento a Glyceria notata (Foto V. Borsato).
Fig. 18. La vegetazione della lama LP.
1- Phytocoenon a Potamogeton natans;
2- Popolamento a Glyceria notata;
3- Cenosi a Deschampsia cespitosa sul bordo della lama (Foto V. Borsato).

Numero di specie vascolari rilevate: 42

Numero di specie di Epatiche e Briofite rilevate: 0

Numero di specie fungine rilevate: 0

Annotazioni: questa lama è intensamente utilizzata tutto l’anno come abbeve­ratoio, sia dal bestiame allevato che da cervi e daini. La profondità dell’acqua è al massimo circa 40 cm. Le vacche utilizzano la lama per bere e usano invece la zona a monte, caratterizzata da una comunità a Cirsium eriophorum, come sala di ruminazione.

Specie rilevate

Piante vascolari:

Achillea collina, Achillea roseoalba, Achillea stricta, Agrostis capillaris, Agrostis stolonifera, Barbarea vulgaris, Carex hirta, Carex spicata, Centaurea nigrescens, Cir­sium arvense, Cirsium eriophorum, Cruciata glabra, Cruciata laevipes, Deschampsia cespitosa, Eleocharis mamillata subsp. austriaca, Eleocharis palustris, Galium al­bum, Galium palustre, Glyceria notata, Juncus articulatus, Juncus inflexus, Lamium album, Lemna minor, Lolium perenne, Mentha longifolia, Persicaria hydropiper, Persicaria minor, Phleum pratense, Plantago major, Poa supina, Potamogeton natans, Potamogeton pusillus, Potentilla reptans, Prunella vulgaris, Ranunculus repens, Rorippa palustris, Sparganium erectum, Stellaria aquatica, Stellaria grami­nea, Trifolium pratense, Urtica dioica, Veronica chamaedrys.

Lama Mezzomiglio, LM

Nome e codice: lama Mezzomiglio, LM (probabile LF47)

Altitudine: 1222 m

Numero rilievi: 4

Fitocenosi presenti:

Lemno-Callitrichetum cophocarpae (habitat Natura 2000: 3150)

Phytocoenon a Potamogeton natans (habitat Natura 2000: 3150)

Popolamento a Glyceria notata

Sagittario-Sparganietum emersi (habitat Natura 2000: 3160)

Numero di specie vascolari rilevate: 21

Numero di specie di Epatiche e Briofite rilevate: 2

Numero di specie fungine rilevate: 0

Annotazioni: lama utilizzata come pozza d’alpeggio, sottoposta a intenso calpestio e deiezioni. Il livello dell’acqua è molto variabile durante l’anno, la profondità massima è di circa 50 cm.

Specie rilevate

Piante vascolari:

Callitriche cophocarpa, Callitriche brutia, Carex hirta, Carex leporina, Carex pal­lescens, Carum carvi subsp. carvi, Eleocharis mamillata subsp. austriaca, Glyceria notata, Juncus articulatus, Juncus bufonius, Pilosella officinarum, Plantago major, Poa annua, Polygonum arenastrum, Potamogeton natans, Potamogeton pusillus, Ranunculus repens, Sagina procumbens, Scorzoneroides autumnalis, Sparganium emersum, Veronica serpyllifolia.

Briofite:

Calliergonella cuspidata, Calliergonella lindbergii.

Lama Monte Pizzoc, LP

Nome e codice: lama M. Pizzoc, LP

Altitudine: 1535 m

Numero rilievi: 3

Fitocenosi presenti:

Cenosi a Deschampsia cespitosa sul bordo della lama

Phytocoenon a Potamogeton natans (habitat Natura 2000: 3150)

Popolamento a Glyceria notata

Numero di specie vascolari rilevate: 27

Numero di specie di Epatiche e Briofite rilevate: 0

Numero di specie fungine rilevate: 4

Annotazioni: lama utilizzata ad intervalli come abbeveratoio per asini. E’ sito di riproduzione per anfibi (Rana temporaria L.).

Specie rilevate

Piante vascolari:

Achillea stricta, Agrostis capillaris, Callitriche cophocarpa, Callitriche brutia, Callitriche palustris, Centaurea nervosa, Centaurea nigrescens, Cerastium holoste­oides, Blitnum bonus-henricus, Crocus vernus, Deschampsia cespitosa, Eleocharis palustris, Euphrasia rostkoviana, Glyceria notata, Leontodon hispidus, Plantago major, Poa annua, Potamogeton natans, Ranunculus acris, Ranunculus repens, Rhinanthus freynii, Rumex acetosa, Stellaria graminea, Taraxacum sect. XIII Taraxacum, Trifolium pratense, Trifolium repens subsp. repens, Urtica dioica.

Funghi:

Conocybe fimetaria, Deconica moelleri, Panaeolus semiovatus, Psilocybe semi­lanceata.

Lama Campo di Mezzo, LCM

Nome e codice: lama Campo di Mezzo, LCM

Altitudine: 1286 m

Numero rilievi: 3

Fitocenosi presenti:

Cenosi a Sphagnum fallax

Lemno-Callitrichetum cophocarpae (habitat Natura 2000: 3150)

Numero di specie vascolari rilevate: 8

Numero di specie di Epatiche e Briofite rilevate: 2

Fig. 19. La vegetazione della lama LCM.
1- Lemno-Callitrichetum cophocarpae;
2- Cenosi a Sphagnum fallax. (Foto V. Borsato)

Numero di specie fungine rilevate: 10

Annotazioni: questa lama si trova all’interno della Riserva Naturale biogenetica “Campo di Mezzo-Pian Parrocchia”. Questa lama viene utilizzata come sito di riproduzione per anfibi (Bufo bufo L., Mesotriton alpestris Laurenti).

Specie rilevate

Piante vascolari:

Agrostis capillaris, Callitriche cophocarpa, Carex leporina, Deschampsia cespitosa, Juncus inflexus, Potentilla erecta, Ranunculus repens, Viola palustris.

Briofite:

Rhytidiadelphus squarrosus, Sphagnum fallax.

Funghi:

Calocera viscosa, Ceratiomyxa fruticulosa, Fuligo septica, Galerina tibiicystis, Hypholoma elongatum, Imleria badia, Laccaria laccata var. pallidifolia, Mycena galopus, Paragymnopus perforans, Stereum sanguinolentum.

Lama nella foresta, LF9

Nome e codice: lama nella foresta sul M. Millifret, LF9

Altitudine: 1498 m

Numero rilievi: 4

Fitocenosi presenti:

Lemno-Callitrichetum cophocarpae (habitat Natura 2000: 3150)

Popolamento a Carex canescens e Sphagnum fallax con Phragmites australis

Preorli erbacei igrofili a Deschampsia caespitosa

Numero di specie vascolari rilevate: 57

Numero di specie di Epatiche e briofite rilevate: 15

Numero di specie fungine rilevate: 20

Annotazioni: questa lama si trova all’interno della Riserva Naturale Integrale “Piaie Longhe- Millifret”. Il popolamento a Carex canescens, Sphagnum fallax e Phragmites australis costituisce un “tappeto galleggiante”, sotto il quale non è visibile lo strato d’acqua né, ovviamente, la sua profondità. Attorno a questo ”tappeto galleggiante” c’è un canale a forma di corona circolare sulla cui superfice è spesso presente una iridescenza scura dovuta alla presenza di solfuri e idro­carburi; questo fenomeno è presente anche nelle torbiere di Danta (Da Giau et al., 2007). Questa lama viene utilizzata come sito riproduttivo per anfibi (Rana temporaria L., Mesotriton alpestris Laurenti) e come “brago” per i cervi maschi durante il periodo riproduttivo. Dentro questa lame sono state rinvenute 2 alghe unicellulari appartenenti al genere Euastrum e Pinnularia.

L’alga verde unicellulare moniliforme del genere Euastrum (fam. Desmidiacee) è un tipico elemento stagnofilo acidofilo, altamente significativa degli ambienti presi in considerazione in questa ricerca. La cellula presenta una simmetria bilaterale spinta ed è costituita da due metà (separate da 2 insenature) e da un istmo che le collega. Per la modalità di riproduzione le Desmidiacee sono Coniugatofite. Le Desmidiacee sono molto comuni in torbiere, rive e zone interrate di laghi di montagna, paludi. Dal punto di vista sistematico, tutte le Desmidiacee apparten­gono alle alghe verdi a causa della presenza di clorofilla (Lenzenweger, 1991). Queste alghe vengono dette “moniliformi” per la bellezza delle loro forme, che richiamano preziosi gioielli.

La Diatomea unicellulare del genere Pinnularia è qui fotografata in visione connettivale (laterale). Le diatomee sono comuni in questi ambienti (Cantonati et al., 2011), in particolare Pinnularia è tipica di acque con mineralizzazione medio-bassa e pH da neutro ad acido. Grazie al rafe questa cellula si sposta con movimenti striscianti sul substrato; nei sedimenti fa migrazioni verticali (pochi mm, al massimo 1 cm) verso l’alto di giorno per cercare la luce e verso il basso di notte per soddisfare la necessità di nutrienti. Il frustulo siliceo contiene solo residui raggrumati dei contenuti cellulari e ciò indica che questa cellula era morta quando è stata campionata.

Specie rilevate

Piante vascolari:

Aconitum degenii subsp. paniculatum, Aconitum lycoctonum, Actaea spicata, Adoxa moschatellina, Agrostis capillaris, Ajuga reptans, Arnica montana subsp. montana, Athyrium filix-femina, Callitriche cophocarpa, Callitriche brutia, Car­damine flexuosa, , Cardamine trifolia, Carex canescens, Carex leporina, Carex pallescens, Carex sylvatica, Crocus vernus, Dactylorhiza maculata, Daphne me­zereum, Deschampsia cespitosa, Dryopteris carthusiana, Epilobium montanum, Fagus sylvatica plantule, Fragaria vesca, Galium odoratum, Gentiana asclepiadea, Glyceria notata, Homogyne alpina, Impatiens noli-tangere, Jacobaea alpina, Luzula campestris, Luzula multiflora, Luzula nivea, Myosotis sylvatica, Oxalis acetosella, Paris quadrifolia, Phragmites australis, Phyteuma spicatum, Picea abies, Poa annua, Poa pratensis, Poa supina, Potentilla aurea, Potentilla erecta, Prenanthes purpurea, Ranunculus repens, Sanicula europaea, Scrophularia nodosa, Senecio ovatus subsp. ovatus, Soldanella alpina, Sorbus aucuparia plantule, Trollius europaeus subsp. europaeum, Urtica dioica, Vaccinium myrtillus, Veratrum lobelianum, Veronica chamaedrys, Veronica serpyllifolia.

Fig. 22. Il popolamento a Carex canescens, Sphagnum fallax e Phragmites australis all’interno della lama LF9 (Foto V. Borsato).
Fig. 23. 1- Lemno-Callitrichetum cophocarpae presente all’interno della lama LF10. (Foto V. Borsato)

Briofite:

Atrichum undulatum, Brachytheciastrum velutianum, Calypogeia muelleriana, Cephalozia bicuspidata, Climacium dendroides, Lophocolea heterophylla, Mnium spinosum, Plagiomnium cuspidatum, Plagiomnium ellipticum, Plagiothecium ne­morale, Polytrichastrum formosum, Rhytidiadelphus squarrosus, Sphagnum fallax, Sphagnum subnitens, Straminergon stramineum.

Funghi:

Calocera viscosa, Ceratiomyxa fruticulosa, Cerioporus varius, Chlorociboria aeru­ginascens, Conocybe rickeniana, Crepidotus cesatii var. subsphaerosporus, Diatripe disciformis, Gyromitra accumbens, Gymnopus androsaceus, Hypholoma capnoi­des, Laccaria laccata var. pallidifolia, Lycogala terrestre, Mycena epipterygia var. epipterygia, Mycetinis alliaceus, Ombrophila janthina, Russula vinosa, Stereum rugosum, Strobilurus esculentus, Thelephora palmata, Trametes versicolor.

Lama nella foresta, LF10

Nome e codice: lama nella foresta vicino a Campo di Sopra, LF10

Altitudine: 1298 m

Numero rilievi: 5

Fitocenosi presenti:

Lemno-Callitrichetum cophocarpae (habitat Natura 2000: 3150)

Preorli erbacei igrofili a Deschampsia caespitosa

Numero di specie vascolari rilevate: 53

Numero di specie di Epatiche e Briofite rilevate: 6

Numero di specie fungine rilevate: 25

Annotazioni: attualmente questa lama si trova all’interno della Riserva Naturale

biogenetica “Campo di Mezzo-Pian Parrocchia”. Essa presenta una consistente comunità di Viola palustris nella parte centrale. Negli avvallamenti allagati tra i bulten di Deschampsia cespitosa e sulla sup. delle pozze d’acqua si trova una iridescenza scura dovuta alla presenza di solfuri e idrocarburi; questo fenomeno è presente anche nelle torbiere di Danta (Da Giau et al., 2007). E’ sito ripro­duttivo per anfibi.

Tab. 2. Superfici oggetto di
rilievo nelle lame indagate.

Specie rilevate

Piante vascolari:

Aconitum tauricum, Adoxa moschatellina, Aegopodium podograria, Anemone nemorosa, Athyrium filix-femina, Callitriche cophocarpa, Callitriche brutia, Cardamine flexuosa, Cardamine impatiens, Carex canescens, Carex leporina, Chrysosplenium alternifolium, Circaea alpina, Cirsium palustre, Corydalis cava, Crocus vernus, Cystopteris fragilis, Dactylis glomerata, Deschampsia cespitosa, Dryopteris carthusiana, Dryopteris filix-mas, Elymus caninus, Epilobium mon­tanum, Eriophorum latifolium, Fagus sylvatica plantule, Festuca rubra subsp. rubra, Ficaria verna., Fragaria vesca, Gagea lutea, Galeopsis speciosa, Gentiana asclepiadea, Geum urbanum, Helleborus odorus, Impatiens noli-tangere, Juncus effusus, Milium effusum, Myosotis sylvatica, Oxalis acetosella, Paris quadrifolia, Poa pratensis, Potentilla erecta, Ranunculus tuberosus, Rubus idaeus, Rumex acetosa, Scilla bifolia, Scrophularia nodosa, Senecio cacaliaster, Stellaria nemorum subsp. montana, Symphytum tuberosum, Thalictrum aquilegiifolium, Urtica dioica, Veratrum lobelianum, Viola palustris.

Briofite:

Brachythecium glareosum, Cirriphyllum crassinervium, Cratoneurum filicinum, Kindbergia praelonga, Plagiomnium cuspidatum, Rhytidiadelphus squarrosus.

Funghi:

Dacrymyces stillatus, Deconica crobula, Entoloma hirtipes, Galerina cinctula, Galerina pseudomycenopsis, Gymnopus androsaceus, Hymenoscyphus calyculus, Hymenoscyphus repandus, Hypholoma capnoides, Laccaria laccata var. pallidifolia, Lachnum bicolor, Mycena aronsenii, Mycena epipterygia var. epipterygia, Mycena leptocephala, Mycena plumipes, Mycena cf. rubromarginata, Mycetinis alliaceus, Picipes badius, Picipes melanopus, Pseudohydnum gelatinosum, Resinicium bico­lor, Scutellinia cf. cejpii, Sphaerobolus stellatus, Strobilurus esculentus, Tubaria conspersa.

Nella Tab. 2 vengono riportate le superfici oggetto di rilievo nelle lame:

Habitat presenti nelle “Lame” del Cansiglio

Nella tabella seguente viene riportata la lista degli habitat compresi nell’Allegato1 della Direttiva 92/43/CEE e presenti nelle zone umide oggetto di studio. Come si può osservare, delle cenosi riscontrate, per 9 è stata possibile l’attribuzione, per 9 invece no, a causa dell’assenza di corrispondenza o perché le comunità sono di “incerta saedis” sintassonomica.

Tab. 3. Habitat Natura 2000 presenti nelle lame, con relativi codici Natura 2000, CORINE ed EUNIS e collocazione dentro i siti.

Specie di particolare interesse

Le specie raccolte nelle lame e presenti nella nuova “Lista rossa regionale delle piante vascolari. Regione Veneto” (Buffa et al., 2016) sono riportate nella tabella seguente:

Tab. 4. Specie presenti nelle Liste Rosse di Belluno e del Veneto (Legenda:
CR=gravemente minacciata,
EN= minacciata,
VU= vulnerabile,
NT= quasi minacciata,
DD= dati insufficenti).

Ricchezza di specie nelle lame

Per quanto riguarda la ricchezza di specie nelle lame, essa viene riassunta nella seguente tabella:

Tab. 5. Ricchezza di specie nelle lame.

In generale è possibile affermare che il numero di specie è direttamente proporzio­nale alle dimensioni del sito (maggiori sono le dimensioni, maggiore è il numero di specie presenti), al numero di fitocenosi presenti e alla presenza di bosco intorno; è inversamente proporzionale all’intensità del calpestio e delle deiezioni del bestiame, soprattutto quello allevato. Nelle lame VA4 e LP, questo disturbo è talmente elevato che la cotica erbosa è in parte sparita: in quella rimasta non sono state trovate briofite e i funghi raccolti in LP sono tutti saprofiti coprofili.

Conclusioni

Si può concludere che il presente studio ha messo in evidenza la ricchezza di biodiversità della lame del Cansiglio, espressa sia dal numero di fitocenosi che dal numero di specie vegetali, briofitiche e fungine presenti.

Essendo l’unica forma di idrografia superficiale dell’area di studio, le lame sono importantissime

1. per la notevole biodiversità floristica e vegetazionale che accolgono, pur es­sendo siti azonali poco estesi all’interno della vegetazione zonale dei prati-pascoli o dei boschi;

2. per la vita della componente animale che ha bisogno di acqua per la propria sopravvivenza (per es. odonati e anfibi);

3. come abbeveratoi per la fauna selvatica (oltre che per quella allevata).

Inoltre questo studio offre dati per il monitoraggio nel tempo di questi ambienti e stazioni floristiche. Nelle ZSC è infatti importante valutare periodicamente lo stato degli habitat e delle specie al fine della loro salvaguardia e protezione.

Ringraziamenti

Grazie di cuore al Prof. Em. Livio Poldini (UNITS), alla Dott.ssa Paola Ganis (UNITS), a Enrico Bizio (Società Veneziana di Micologia, per la determinazione dei funghi), al Prof. Silvio Scortegagna (per la determinazione delle Briofite), a Giovanni Roffarè (Curatore del Giardino Botanico Alpino del Cansiglio), al Prof. Bruno La Rocca e al Prof. Marco Cantonati (alghe), al dott. Luca Dorigo (anfibi).

Bibliografia

Aleffi M., Tacchi R., Cortini Pedrotti C. (2008) – Check-list of the Hornworts, Liverworts and Mosses of Italy. Bocconea, 22: 5-254

Anderberg M.R. (1973) – Cluster analysis for applications. Wiley, New York, NY, US.

Associazione Amici del Giardino Botanico Alpino del Cansiglio “Giangio Lorenzoni” (2001) – Le piante delle zone umide del Cansiglio, Veneto Agri­coltura.

Biondi E., Blasi C., Allegrezza M., Anzellotti I., Azzella M.M., Carli E., Casavecchia S., Copiz R., Del Vico E., Facioni L., Galdenzi D., Gasparri R., Lasen C., Pesaresi S., Poldini L., Sburlino G., Taffetani F., Vagge I., Zitti S., Zivkovic L. (2014) – Plant communities of Italy: The Vegetation Prodrome. Plant biosystems, 148 (4): 728-814.

Bizio E., Borsato V. (2016) – Indagine preliminare dei Macromiceti associati alle comunità vegetali delle zone umide della Foresta del Cansiglio (Veneto-NE-Italia). Lavori Soc. Ven. Sc. Nat., 41: 87-113.

Blasi C., Biondi E., Copiz R., Galdenzi D., Pesaresi S. (2010) – Manuale italiano di interpretazione degli habitat (Direttiva 92/43/CEE). Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare direzione per la protezione della natura.

Borsato V. (2016) – Il SIC-ZPS Foresta del Cansiglio e la sua Biodiversità. Pub­blicazione in proprio.

Borsato V. (2021) – Flora della Foresta del Cansiglio. Lavori Soc. Ven. Sc. Nat., 46: 47-65.

Borsato V., Scortegagna S. (2016) – Le Briofite delle zone umide della Foresta del Cansiglio (Veneto – NE-Italia). Lavori Soc. Ven. Sc. Nat. 41: 67-86.

Buffa G., Carpenè B., Casarotto N., Da Pozzo M., Filesi L., Lasen C., Mar­cucci R., Masin R., Prosser F., Tasinazzo S., Villani M., Zanatta K. (2016) – Lista rossa regionale delle piante vascolari, Regione del Veneto, Società Botanica Italiana.

Cancian G., Ghetti S., Semenza E. (1985) – Aspetti geologici dell’Altopiano del Cansiglio – Lavori Soc. Ven. Sc. Nat. – Supplemento – 10: 79-90.

Cantonati M., Lange-Bertalot H., Decet F., Gabrieli J. (2011) – Diatoms in very-shallow pools of the site of community importance Danta di Cadore Mires (south-eastern Alps), and the potential contribution of these habitats to diatom biodiversity conservation. Nova Hedwigia, 93 (3-4): 475-507, Stuttgart, November 2011.

Cee (1992) – Council Directive 92/43/EEC of 21 May 1992 on the conserva­tion of natural habitats and of wild fauna and flora. Official Journal L. 206, 22/07/1992.

Da Giau C., Tizianel L., Volpi G. (2007) – Guida alle torbiere di Danta di Cadore. Progetto LIFE Natura.

De Nardi A. (1978) – Il Cansiglio Cavallo, lineamenti geologici e morfologici, Doretti UD.

Dettoni A. (1974) – Ricerca sui luoghi umidi del Cansiglio, tesi di laurea, Facoltà di Scienze, Ist. Bot. e Fisiol. Vegetale, PD.

Direttiva n° 79/409/CEE del Consiglio, del 2 aprile 1979, concernente la conservazione degli uccelli selvatici, e successiva versione n°2009/147/CEE (Direttiva uccelli).

Garlato A., Borsato V. (2016) – I suoli del SIC-ZPS IT3230077 “Foresta del Cansiglio” (NE-Italia). Lavori Soc. Ven. Sc. Nat., 41: 115-119.

Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana, n°125 del 31-5-2010.

Gerdol R. (1994) – The vegetation of wetlands in the southern carnian Alps (Italy). Gortania. Atti Museo Friul. Storia Nat. 15: 67-107.

Gerdol R., Tomaselli M. (1997) – Vegetation of wetlands in the Dolomites. Dissertationes Botanicae, Band 281, J. Cramer, Berlin-Stuttgart 1997.

Landucci F., Gigante D., Venanzoni R., Chytry M. (2013) – Wetland vegetation of the class Phragmito-Magno-Caricetea in Central Italy, Phytocoenologia 43 (1-2): 67-100.

Lasen C. (2006) – Habitat Natura 2000 in Trentino. Trento.

Lausi D., Gerdol R. (1980) – Mappe della vegetazione degli ambienti umidi subalpini delle Alpi Giulie occidentali. Friuli-Venezia Giulia (Provincia di Udine), Consiglio Nazionale delle Ricerche.

Lenzenweger R. (1991) – Desmidiacee da 4 torbiere dell’Alto Adige, Annali del Laboratorio Biologico Provinciale, Provincia autonoma di Bolzano-Alto Adige.

Lorenzoni G.G. (1978) – Osservazioni e considerazioni naturalistiche relative al Comprensorio del Cansiglio (Prealpi Venete-Nord Italia), Atti del Conv. Ecol. Prealpi or., G. Gadio, Pian Cansiglio 6-7-8 maggio 1978.

Marchiori S., Razzara S. (1979) – I luoghi umidi e le torbiere di Pian Cansiglio (Prealpi Venete). Atti dell’8° Simposio Nazionale organizzato dall’Istituto di Zoologia dell’Università di Bari sulla conservazione della natura: 26-28 aprile 1979. Ed. Capucci.

Marchiori S., Razzara S., Dettoni A. (1978) – Ricerche sui luoghi umidi del Cansiglio (Prealpi Venete): 2°- Le <lame> di Pian Cansiglio. Atti Conv. Ecol. Prealpi or., G. Gadio, Pian Cansiglio 6-7-8 maggio 1978.

Min. Ambiente, Museo di Scienze naturali di Udine (2005) – Quaderni habitat n° 11: Pozze, stagni e paludi.

Mucina L. (1993) – Die Pflanzengesellschaften Ӧsterreichs, Teil II, Gustav Fi­scher, Jena-Stuttgart.

Mucina L., Grabherr G., Wallnöfer S. (1993) – Die Pflanzengesellschaften Ӧsterreichs. Teil III, Gustav Fischer, Jena-Stuttgart.

Oberdorfer E. (1994) – Pflanzen-soziologische Exkursionsflora. 7.Auflage. UTB fur Wissen Schaft, Ulmer.

Pavan B. (1997) – Aspetti floristici ed ambientali dei luoghi umidi di Pian Can­siglio (Belluno), tesi di laurea in Scienze Naturali, UNIPD.

Pavan B., Caniglia G., Dal Col E., Toniello V. (2000) – Stato attuale delle aree umide dell’Altopiano del Cansiglio (Italia Nord-orientale). Lavori Soc. Ven. Sc. Nat., 25: 47-59.

Pignatti E., Pignatti S. (2014) – Plant life of the Dolomites: vegetation structure and ecology, Springer.

Pignatti S. (2017-2019) – Flora d’Italia, Ed. Edagricole di New Business Media, Bologna.

Podani J. (2001) – SYN-TAX 2000. Computer programs for data analysis in ecol­ogy and systematics. User’s manual. Scientia, Budapest, HU.

Sburlino G., Tomasella M., Oriolo G., Poldini L. (2004) – La vegetazione acquatica e palustre dell’Italia nord-orientale 1 – La classe Lemnetea Tuxen ex O. Bolòs et Masclans 1955.

Sburlino G., Tomasella M., Oriolo G., Poldini L., Bracco F. (2008) – La vege­tazione acquatica e palustre dell’Italia nord-orientale 2 – La classe Potametea Klika in Klika et V. Novak 1941.

Schubert R., Hilbig W., Klotz S. (2010) – Bestimmungsbuch der Pflanzeng­esellschaften Deutschlands. Spektrum, Akademischer Verlag.

Tomasella M., Tomasella M., Roffarè G., Casolo V. (2014) – Flora e vegetazio­ne di 2 zone umide del Pian Cansiglio (Belluno): Lamaraz e lama Lissandri. Gortania 36: 15-32.

Veneto Agricoltura (2003) – Piano ambientale della Foresta Demaniale Re­gionale del Cansiglio.

Veneto Agricoltura (2010) – Piano di gestione della ZPS IT 3230077 “Foresta del Cansiglio.

Wishart D. (1969) – An algorithm for hierarchical classification. Biome­trics,25:165-170).

Sitografia

Sito della Regione Veneto-Infrastruttura dei dati territoriali del Veneto:

http://idt.regione.veneto.it/app/metacatalog/

Sito del World Database on Protected Areas:

www.protectedplanet.net

Autore

  • Veronica Borsato

    Da sempre interessata alla Natura, ama soprattutto la montagna ed è innamorata della Foresta del Cansiglio. Ma qualsiasi ambiente naturale, qualsiasi forma di vita, ogni espressione della infinita fantasia e bellezza della Natura è per lei fonte di gioia profonda e di continua meraviglia. Non le basterà questa vita per assaporare tutta la bellezza che la circonda. Laureata in scienze Naturali a Padova da giovane, da adulta ha deciso che non poteva finire così: si è laureata in Scienze biologiche a Trieste e, sempre a Trieste, ha conseguito il dottorato di Ricerca in Biologia Ambientale. Le sue tesi sono state un insieme di Botanica, ecologia e fitosociologia. E’ socia della Società Veneziana di Scienze Naturali dal 1999, nel Direttivo in questi ultimi anni. E’ socia del CAI di Conegliano e dell'Associazione Naturalistica Lorenzoni di Vittorio Veneto. Le cose più belle che ha fatto sono state i suoi 2 figli. Come lavoro ha insegnato Scienze e Chimica nelle scuole superiori e abita in provincia di Treviso.

    Visualizza tutti gli articoli

Articoli simili

Iniziative e News